Niente ammodernamento della E45, con la sua trasformazione in autostrada, e quindi niente Nodo di Perugia. Nella seduta di venerdì mattina infatti il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, non ha approvato il progetto relativo alla E45 nonostante la Regione avesse avuto, nelle scorse settimane, «precise garanzie – commenta l’assessore ai Trasporti Silvano Rometti – da parte del governo che il progetto di questa infrastruttura, strategica non solo per l’Umbria, sarebbe stato licenziato dal Cipe nella seduta di oggi, l’ultima prima della pausa estiva. Assicurazioni in tal senso – prosegue Rometti – ci erano state date dal ministro allo Sviluppo economico, Corrado Passera, e del viceministro alle infrastrutture, Mario Ciaccia, nel corso di diversi incontri a cui ha partecipato anche la presidente della Regione Catiuscia Marini».
Disappunto e rammarico Rometti, che esprime «disappunto e rammarico», spiega poi che il progetto «dopo aver ottenuto il nulla osta del ministero delle infrastrutture, è stato inviato al ministero dell’Economia e qui ha subito uno stop con la richiesta di ulteriori approfondimenti». Il sì al progetto E45 sarebbe stato fondamentale perché all’interno di quell’opera era inclusa anche la realizzazione del Nodo di Perugia: e quindi «ogni ulteriore indugio – conclude l’assessore regionale ai Trasporti – relativo all’approvazione del progetto allunga i tempi per la realizzazione di una opera che lo stesso Governo ha inserito tra quelle prioritaria per il Paese».
Finanziati 17,4 milioni La buona notizia per la Regione sta invece nello stanziamento, deciso dal Cipe sempre nel corso della seduta di venerdì, di 17,4 milioni di euro che serviranno a realizzare interventi su su infrastrutture, viabilità, tutela delle acque, gestione integrata delle risorse idriche e difesa del suolo. Per quanto riguarda le infrastrutture e le aree industriali, 2,5 milioni finanzieranno la costruzione della piattaforma logistica di Città di Castello; 5,4 milioni per l’eliminazione degli incroci a raso e la costruzione di due svincoli lungo la Flaminia; un milione per l’impianto di depurazione consortile di Bastia-Costano, la realizzazione collettori fognari a Palazzo e Tordibetto e il secondo stralcio del fosso Cagnola; un milione per il collettore fognario a Faldo (Umbertide); 950 mila euro per l’adeguamento dell’impianto Le Pedate e per il depuratore di Borghetto; 900 mila euro per un impianto di depurazione a Sarrioli (Massa Martana); due milioni per l’adeguamento e il potenziamento dell’impianto di depurazione che serve Foligno e Spello; un milione per il primo stralcio dell’acquedotto Argentina (Spoleto); un milione per il completamento del primo lotto del depuratore di Terni e, infine, 1,5 milioni per gli interventi di messa in sicurezza di Ciconia e Orvieto Scalo. «La decisione del Cipe – osserva Rometti – ci consente di mettere a disposizione dei diversi soggetti le risorse necessarie per l’affidamento dei lavori e l’ultimazione degli interventi individuati dalla giunta regionale secondo i criteri della particolare rilevanza strategica delle opere e della cantierabilità».
Paolo Brutti «Quest’ennesima smentita, oltre a smascherare la natura menzognera del governo Monti, inchioda al muro l’Umbria e chi ne ha curato la strategia dei trasporti durante l’ultimo decennio. Stavolta bisogna cambiare». Paolo Brutti, segretario regionale e responsabile nazionale Infrastrutture per l’Italia dei Valori, commenta l’amaro e sconcertante «no» pronunciato dal Cipe sul finanziamento della E 45. Non c’è nulla di più odioso e inutile che ripetere «l’avevo detto io»: sta di fatto che nessuna infrastruttura può essere considerata certa senza il placet del Comitato interministeriale. E’ ovvio che se una piccola regione come l’Umbria presenta tanti progetti (magari a fini esclusivamente propagandistici), Roma ne approfitta per sfuggire agli impegni».
Dottorini «A furia di inseguire progetti faraonici e gettare fumo negli occhi ai cittadini, la E45 si trasformerà in una mulattiera. La decisione del Cipe è la dimostrazione che occorre smettere di prendere in giro gli umbri con ipotesi di interventi infrastrutturali sulle grandi arterie stradali che sono chiaramente insostenibili sia dal punto di vista ambientale che economico». Con queste parole Oliviero Dottorini,
capogruppo in Regione dell’Italia dei Valori, commenta la notizia. «Ora – conclude Dottorini – non si può perdere ulteriore tempo prezioso e la Regione deve attivarsi per gli interventi davvero utili che possano
rendere giustizia ad una strada che attraversa tutta la nostra regione e ci collega con l’esterno. Invece che versare lacrime di coccodrillo, Rometti dica no all’autostrada e apra una vertenza col governo Monti per mettere in sicurezza E45 e viabilità ordinaria».