Legambiente all'attacco sui rifiuti (Foto Troccoli)

Dopo il voto in Consiglio regionale con il quale si è dato il via libera alla progettazione dell’inceneritore per la chiusura del ciclo dei rifiuti in Umbria, Legambiente interviene ribadendo la propria convinzione che nella nostra regione non c’è bisogno di vecchi e nuovi inceneritori, nè dell’ampliamento indiscriminato di discariche.

Ambientalisti a parole «A parole tutti sostengono la priorità della riduzione dei rifiuti, della raccolta differenziata e del riciclaggio secondo quella che viene definita la gerarchia europea delle 4 R – dichiara Alessandra Paciotto presidente di Legambiente Umbria – ma il voto in consiglio regionale dimostra sostanzialmente il contrario. Legambiente ha sempre sostenuto fin dalle prime osservazioni al Piano Regionale dei Rifiuti che un processo virtuoso di governo dei rifiuti deve individuare priorità non solo tecniche ma anche economico finanziarie e cioè che – in questo caso – non si dovesse spendere un solo soldo pubblico per gli impianti di chiusura del ciclo, come le discariche e gli inceneritori, prima di aver raggiunto una quota importante di raccolta differenziata, che noi avevamo indicato nel 65% al 2012 e che è stata poi ripresa da Dottorini e Stufara che hanno proposto negli emendamenti al DAP una quota del 50%, comunque significativa».

No agli inceneritori «Questa nostra proposta, così come quella di Dottorini e Stufara, non è un atteggiamento pilatesco o una furbizia tattica e neppure un sotterfugio – continua Paciotto – ma serviva e servirebbe a garantire che la riduzione e la raccolta differenziata non subissero come sempre è accaduto, la concorrenza sleale di inceneritori e discariche».

Si comincia dalla coda «Il voto in aula sul termovalorizzatore ci preoccupa anche perchè nega quella riapertura del dibattito tra decisori politici e tecnici e cittadini, da noi sempre sollecitata, che andrebbe incontro alle aspettative dei tanti che vedono con apprensione la costruzione dell’inceneritore, così come l’ampliamento preventivo delle discariche. A proposito dell’emergenza rifiuti in Campania – conclude la rappresentante di Legambiente Umbria – evocata da molti di quelli che hanno votato il provvedimento, osserviamo che affrontare il problema della gestione del ciclo dei rifiuti dalla coda – e cioè cominciando da inceneritori e discariche – invece che dalla testa – e cioè dalla riduzione, dalla raccolta differenziarìta e dal riciclaggio – è esattamente quello che è accaduto in Campania e che è all’origine di quel disastro ecologico, economico e sociale che è sotto gli occhi di tutti».

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.

One reply on “Rifiuti, Legambiente: «No agli inceneritori e agli ambientalisti ‘a parole’»”

Comments are closed.