I vertice in Regione sui rifiuti

«Raggiungere entro l’anno in corso la quota del 50% di raccolta differenziata. Da questo obiettivo non possiamo più prescindere e per far ciò è necessario che soprattutto i comuni con oltre 10 mila abitanti incrementino notevolmente questa forma di raccolta dei rifiuti». E’ quanto ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini che, insieme all’assessore all’ambiente, Silvano Rometti, ha convocato a Palazzo Donini, a Perugia, un incontro operativo con tutti i rappresentanti dei comuni umbri con oltre 15 mila abitanti.

Situazione di stallo La presidente ha ricordato come la raccolta differenziata in Umbria si attesta al 32,9% ormai da oltre due anni: «siamo in pratica in una situazione di stallo, con comuni certamente virtuosi come Gubbio e Marsciano che superano il 50%, ma anche con realtà importanti che segnano percentuali molto basse. Ho voluto convocarvi perché l’insieme di questi 19 comuni rappresenta praticamente i 3/4 dell’intera popolazione regionale, e dunque della produzione totale dei rifiuti». «Deve essere chiaro – ha proseguito Marini – che tanto più alta sarà la quota di rifiuti raccolta con il sistema della differenziata, aumentando significativamente la raccolta porta a porta, tanto minore sarà la quota di rifiuti (e anche di relativi costi) da conferire nelle discariche. E, cosa ancor più importante, raggiungendo il 50% di raccolta differenziata la nostra regione potrà, per la parte restante di rifiuti da smaltire, prendere in esame soluzioni tecnologiche innovative e molto meno impattanti».

La spallata Di necessità di «dare una spallata» al sistema ha parlato anche l’assessore Silvano Rometti il quale ha ricordato le recenti iniziative messe in atto dalla Regione tese alla sensibilizzazione del cittadino affinché sia parte attiva nel processo di raccolta differenziata, «ma se poi come amministrazioni pubbliche – ha aggiunto – non riusciamo a far partire concretamente il sistema, le percentuali resteranno sempre basse».
«Occorre, dunque, che tutti insieme – ha proseguito la presidente – ed i comuni prima di tutti si assumano con senso di responsabilità questo impegno come prioritario e strategico. La Regione sta mettendo in campo risorse significative per accompagnare le amministrazioni comunali, prevedendo premialità per chi metterà in atto azioni virtuose, ma al tempo stesso adotteremo anche provvedimenti sanzionatori per quanti non raggiungeranno gli obiettivi definiti».

Il programma straordinario La presidente ha quindi illustrato il Programma straordinario per la riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare nei 19 comuni con popolazione superiore ai 10 mila abitanti, approvato nell’ultima seduta della giunta regionale. Per tale programma straordinario sono stati messi a disposizione 1.800.000 euro in misura proporzionale alla popolazione residente in ciascun comune. Per accedere a tali contributi, i comuni beneficiari dovranno però impegnarsi innanzitutto a sostenere con proprie risorse gli eventuali ulteriori oneri necessari alla copertura finanziaria della riorganizzazione del servizio di raccolta e, soprattutto, ad attivare il servizio di raccolta domiciliare nel capoluogo e nelle frazioni più popolose entro il 31 dicembre 2012, perlomeno per la carta e la frazione organica umida come previsto dal Piano regionale; applicare il modello “ad intensità” su almeno il 79% della popolazione, vale a dire attivare la raccolta “porta a porta” anche della frazione organica umida, e non semplice raccolta “di prossimità” come sovente avviene anche in alcune zone dove viene dichiarato già avvenuto il passaggio al nuovo sistema di raccolta.

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