Prosegue la rubrica dedicata alla natura dell’Umbria in cui lo zoologo e divulgatore scientifico Cristiano Spilinga racconta quello che si sta facendo per conoscere e tutelare lo straordinario patrimonio naturale della regione.

di Cristiano Spilinga

Nel mese di gennaio, come avviene ormai da oltre trent’anni in Umbria, sono stati effettuati i consueti censimenti degli uccelli acquatici svernanti nelle principali zone umide regionali. L’attività si inserisce nell’ambito del programma IWC (International Waterbird Census), coordinato in Italia dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca sull’Ambiente (ISPRA) e a scala geografica più ampia da Wetlands International. I dati che vengono raccolti durante le attività di censimento consentono di monitorare l’andamento delle popolazioni delle varie specie di uccelli acquatici e permettono di identificare le zone umide che rivestono maggiore importanza per la loro conservazione contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi della Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE (aggiornata dalla 2009/147/CE).

Zone umide La Regione Umbria come capofila del Progetto Life Integrato IMAGINE si sta occupando, tra le altre cose, di mettere in campo azioni di conservazione proprio per tutelare, tra le altre specie, anche gli uccelli inclusi nella suddetta Direttiva Comunitaria e i dati raccolti con questa attività saranno di supporto al raggiungimento degli obiettivi. Bisogna considerare che la Convenzione di Ramsar stabilisce che una zona umida può essere definita di importanza internazionale se ospita almeno 20.000 uccelli acquatici e/o ospita almeno l’1% della popolazione di una singola specie di un determinato territorio di riferimento. A gennaio 2023 sono state censite 11 zone umide, 7 in provincia di Perugia (lago Trasimeno, lago di Pietrafitta, palude di Colfiorito, laghi Colombari, stagno di San Romano, laghi di Faldo, cave di Montecorona) e 4 in provincia di Terni (laghi di Alviano, San Liberato, Recentino, Piediluco). Sono stati coinvolti 17 rilevatori tra cui i tecnici dell’Osservatorio Faunistico regionale, ornitologi messi a disposizione dalla Soc. Coop. “L’Alzavola” nell’ambito di attività di monitoraggio svolte per conto della Regione Umbria, i soci della Coop. Lympha per il lago di Alviano e vari collaboratori volontari di provata esperienza.

Specie di uccelli acquatici Sono stati censiti circa 138.000 uccelli acquatici, il numero più alto da quando l’Umbria aderisce all’iniziativa, appartenenti a 51 diverse specie; oltre l’89% degli individui è stato totalizzato al lago Trasimeno, che d’altra parte è la zona umida di gran lunga più estesa. Sulla base dei numeri ottenuti il lago Trasimeno si qualifica come zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar avendo ampiamente superato i 20.000 uccelli acquatici e avendo raggiunto la soglia dell’1% della popolazione biogeografica per la Folaga, il Moriglione, il Cormorano, il Marangone minore e la Moretta tabaccata. Oltre a ciò, popolazioni di importanza nazionale sono state accertate al Trasimeno, ad Alviano, a San Liberato, a Recentino e a Pietrafitta. Le due specie in assoluto più abbondanti sono state la Folaga (70% degli individui censiti) e il Moriglione (10%). L’importante aumento osservato quest’anno si è realizzato essenzialmente sul lago Trasimeno, molto probabilmente a seguito della cospicua presenza di piante acquatiche segnalate sul lago durante la scorsa stagione vegetativa. A far pensare che questa possa essere l’ipotesi più verosimile è il maggior aumento numerico della folaga, specie la cui alimentazione è prevalentemente basata proprio sulle piante acquatiche.

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