di M.T.
Pugno duro a Norcia contro gli striscioni della protesta per la ricostruzione. L’ha deciso l’amministrazione del sindaco Nicola Alemanno che indica il tempo massimo per la rimozione al 6 agosto. Vale per tutti i cittadini che li hanno ancora esposti alle loro finestre o alle pareti delle proprie casse. Dal 7 di agosto sarà «rimozione coatta, con l’addebito delle spese sostenute e la sanzione» perchè «irregolari». Lo mette nero su bianco il sindaco anche sul sito istituzionale. Quei lenzuoli bianchi della protesta indetta e promossa dal Comitato Rinascita Norcia ad aprile 2019 non sono graditi, hanno fatto il loro tempo e nell’ottica «della riqualificazione del decoro urbano avviato da tempo», vanno rimossi, essendo, tra l’altro, trascorsi 2 anni dalla protesta «ritenuta conclusa». L’invito è rivolto anche a chi ha esposto striscioni commerciali e non hanno provveduto a presentare apposita richiesta di affissione.
Approfondimento Il provvedimento del sindaco «fa ridere» ‘Noi per Norcia’ che definisce questa operazione come lo ‘spaventa passeri e i fantasmi dei lenzuoli’. L’ironia deriva dal tentativo, secondo l’opposizione, di intimorire, chi polemizza con la maggioranza, anche con toni duri, essendo in diritto di poterlo fare. La scelta contro i lenzuoli bianchi è percepita come ‘grave’ anche perchè arriva dopo a un’altra delibera che il Comune di Norcia aveva approvato e che dava mandato a un avvocato di difendere il Comune da attacchi potenzialmente diffamatori, anche tramite social. L’opposizione afferma di avere chiesto un parere sia a magistrati che a uno psichiatra: «Il primo ci ha detto – scrivono – che è una delibera inutile perché non contiene (né potrebbe contenere) nessun impegno di spesa per pagare il legale in quanto non esiste nessun contenzioso aperto. E solo quando il Comune rileverà una diffamazione a danno dell’Ente (e non degli amministratori), potrà aprire un contenzioso. Significa che Sindaco e Assessori se si ritengono diffamati da qualcuno, con i propri soldi incaricano un legale di fiducia e se vincono la causa avranno il risarcimento che il giudice fisserà. Non possono certamente usare i soldi del Comune per queste vicende. E deve trattarsi di diffamazione, perché nei casi di critica, anche pesante e colorita, nessun giudice ha mai condannato nessuno. l’amico psichiatra – continua – ci ha detto che questo è un segno di grande debolezza e difficoltà ad andare avanti del Sindaco e della sua squadra che ormai non sanno più che pesci pigliare per rispondere alle critiche della popolazione e si inventano una delibera del genere».