di Maurizio Troccoli

Un pensiero espresso da Michele Serra, autore della rubrica l’Amaca, su Repubblica, oltre a fare il giro del web, è all’origine di una polemica tra il noto virologo Roberto Burioni e un docente dell’università di Perugia, Paolo Puccetti, ordinario di Farmacologia.

Puccetti Il pensiero di Serra è così sintetizzato: ‘Il personale sanitario che non intende vaccinarsi ne ha tutto il diritto. A una condizione: si leva il camice, esce dall’ospedale, rinuncia allo stipendio e si rifà una vita altrove’. Il prof ordinario, da Perugia scrive: «Parole insensate: figli e figliastri di uno Stato che non è né laico né civile. Permette alla Chiesa di preservare l’obiezione di coscienza (perchè quelli non si rifanno una vita altrove, visto che li paghiamo noi?), di opporsi all’eutanasia, di ostacolare l’aborto farmacologico, di limitare il diritto alla genitorialità, di coprire la pedofilia, e, al contrario vorrebbe limitare il libero arbitrio della gente». Il post conclude con la frase che ha destato maggiormente clamore, ovviamente tra quanti si sono dilettati a schierarsi con l’uno o con l’altro convincimento, ma soprattutto nella comunità scientifica, compreso Burioni. Ed è la seguente: «Mi occupo da anni di bioetica: nessuno mi dica che è nell’interesse superiore della Collettività, perché i sanitari vaccinati possono infettare al pari dei non vaccinati».

Burioni Nel pomeriggio di lunedì Burioni denuncia quanto affermato da un docente universitario con queste parole sulla pagina facebook ‘Medical facts’: «Mentre in molti si impegnano per una corretta informazione queste incredibili parole vengono scritte nero su bianco da un Professore Ordinario di Farmacologia dell’Università di Perugia’, e allega il post. Poco dopo, come a voler sottolineare quanto non corrispondente alla realtà debba intendersi l’affermazione del collega perugino, Burioni, con un nuovo post scrive: ‘Appena uscito un lavoro su Nature Medicine che dimostra come i vaccinati che si infettano hanno una carica virale molto bassa, il che conferma che con altissima probabilità i vaccini a mRNA ostacolano il contagio. Con il vaccino ne usciamo, forza’. Allega il documento.

Serra Il testo integrale di Michele Serra, da ‘L’Amaca’ di Repubblica, del 26 marzo  recita così: Il personale sanitario che non intende vaccinarsi ne ha tutto il diritto. A una condizione: si leva il camice, esce dall’ospedale, rinuncia allo stipendio e si rifà una vita altrove. Il ruolo non consente alternative. Il medico o l’infermiere che non si vaccina, a parte l’ovvio rischio al quale espone gli ignari pazienti, è una persona che non crede nel sistema sanitario nazionale. È libero di disertare. Non di indossare, a tradimento, una uniforme che non è la sua. Escano dalla sanità pubblica e se ne facciano una propria. Fondino cliniche, propongano cure alternative, pubblichino studi scientifici non ortodossi, ne hanno facoltà. La storia dell’umanità è piena di eterodossie, eresie, opinioni di minoranza che si sono poi rivelate utili. Ma gli eretici veri sono persone che rischiano, gli eretici costruiscono altri luoghi, gli eretici si contrappongono al potere pagandone il prezzo. Non se ne stanno, culo al caldo, a spillare lo stipendio a un padrone, lo Stato, che dimostrano di disprezzare, considerando insulsi i suoi sforzi e nulle le sue direttive – vaccinatevi! – ma riscuotendo, a fine mese, regolare stipendio. A parte i casi liguri (vedi le cronache) si sa anche di medici di base no-vax. È veramente difficile non disprezzarli. Non perché siano no-vax, ma perché lo sono a spese dello Stato, che si è invece abbondantemente e ufficialmente espresso a favore delle vaccinazioni anti-Covid. Il medico o l’infermiere no-vax è come l’impiegato delle Poste che, per ragioni sue, si rifiuta di fare le raccomandate. Se ne vadano altrove. Fare il rivoluzionario a costo zero è molto comodo, ma molto poco etico.

Di seguito i post di Puccetti e Burioni