Il locale dove troverà sede il posto fisso di polizia

di Ivano Porfiri

«Il posto fisso di polizia a Fontivegge si farà sia per avere la presenza di uomini in divisa che per un segnale fisico di presidio». Il sottosegretario agli Interni, Stefano Candiani, lo ha confermato prima al sindaco Andrea Romizi in un brevissimo incontro a Palazzo dei Priori (breve causa il protrarsi dell’audizione davanti alla commissione regionale sulle infiltrazioni mafiose) e poi alla stampa.

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Posto di polizia a Fontivegge Ma Candiani non ha voluto dare date, anche se si lascia scappare «questione di giorni»: «Lo faremo senza taglio di nastri in vista delle elezioni – precisa -. Io la piscina comunale al mio paese quando ero sindaco l’ho inaugurata due mesi dopo le urne». Invece, Romizi un orizzonte temporale lo dà: «Il locale c’è, appena saranno completati i lavori l’apertura sarà immediata. Settimane o mesi? Diciamo una via di mezzo». Ergo, il mese di maggio può essere quello buono.

Sulla piazza Sul dove aprirà, in conferenza stampa è stato detto che «è stato individuato un locale di 50 metri quadri che affaccia su piazzale Vittorio Veneto, messo a disposizione da Rfi su richiesta del dipartimento di pubblica sicurezza». A margine della conferenza che era occupato da un negozio di abbigliamento. Si tratterebbe, dunque, dello spazio adiacente al bar, dove ci sono gli stalli della sosta dei taxi.

Più agenti Sull’organico Candiani ha assicurato che «ci sarà il personale adatto a gestirlo», promettendo che, da qui a un anno, «a Perugia e in Umbria ci saranno più uomini delle forze dell’ordine in strada. Sia per l’arrivo di una parte, non ancora quantificata, dei 6.150 nuovi agenti di polizia selezionati e in corso di formazione, sia per lo spostamento di personale dagli uffici alle pattuglie. Ma aumenteremo anche carabinieri, vigili del fuoco e polizia penitenziaria». E a chi gli obietta che gli arrivi non copriranno le fuoriuscite per i pensionamenti replica: «Non è vero, i 6.150 sono fuori dal blocco del turnover».

Questura declassata Il sottosegretario ha fatto anche una puntualizzazione sul “declassamento” della questura. «Smentisco. È l’attuazione di un piano iniziato dal governo Gentiloni e non riguarda l’organico, ma solo il grado del questore che. giustamente, è parametrato alla dimensione della città e non può essere lo stesso a Roma piuttosto che Perugia o Campobasso».

Telecamere Infine, una annotazione in tema sicurezza la ha aggiunta il sindaco Romizi. «Abbiamo appena depositato in prefettura il censimento degli impianti privati di videosorveglianza a Perugia, sono 3.320, che si aggiungono alle circa 450 telecamere pubbliche (nel 2014 erano 82). Abbiamo aperto anche una interlocuzione con l’Anci visto che ci sono altri comuni che hanno iniziato un censimento come abbiamo fatto noi per primi in Italia».

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