Un lavavetri nei giorni scorsi all'incrocio con via Martiri dei Lager (foto U24)

di Daniele Bovi

Per dirla come nel mondo anglosassone, business as usual. Ad alcuni giorni dall’approvazione, in consiglio comunale, della modifica all’articolo 30 del regolamento di polizia municipale che vieta, oltre «l’accattonaggio molesto», il chiedere l’elemosina tout-court, i lavavetri, i venditori di fazzoletti e gli «accompagnatori di carrelli della spesa», i suddetti sono tutti al loro posto. In mezzo alla nebbia gelida di giovedì mattina ci sono, come mostrano le foto che pubblichiamo, gli «accompagnatori di carrelli della spesa», i lavavetri, i venditori di cianfrusaglie e i mendicanti. Alcuni non si curano dell’obiettivo della macchina fotografica, altri lo notano, rimettono nelle tasche il piccolo cartello con il quale chiedono un po’ di soldi e se ne vanno.

LE FOTO

Storie e volti All’incrocio di Madonna Alta, uno dei più trafficati della città, alle 10.30 di mattina a lavare i vetri sono in quattro, uno per semaforo. All’Eurospin di via Settevalli c’è un ragazzo che aspetta vicino i carrelli della spesa mentre una sua ‘collega’, una ragazza di colore, è appostata a San Sisto; un mendicante da anni in città ti sorride in via Gallenga mentre la ragazza più giovane se ne va e, dall’altro lato della strada, il solito ragazzone alto e sorridente offre fazzoletti. A presidiare i carrelli del Pam di San Marco invece sono tre giovani ragazzi di colore. Una donna incinta, non molestata e con un altro bambino al seguito, gradisce l’aiuto, si fa caricare i tre borsoni nell’auto e lascia l’euro. Storie e volti della quotidianità cittadina.

UNA PROPOSTA INUTILE E RIDONDANTE

Parla Caponi Dall’originaria proposta di modifica in consiglio è stata espunta la parte relativa ai controlli: nella relazione tecnica del comandante della municipale, infatti, si spiega che è «impossibile stabilire a priori la frequenza con la quale la polizia municipale può effettuare i controlli di competenza». Quindi, nessun «obbligo» di controlli «mirati e serrati». Ad oggi, come spiega a Umbria24 il comandante Nicoletta Caponi, nessuna multa è stata fatta: «Dovremo vedere e verificare la situazione – dice il comandante – e poi ci organizzeremo con dei controlli. Per quanto riguarda gli incroci siamo a conoscenza dei fenomeni, mentre nei supermercati non ci hanno mai chiamato». Una cosa però Caponi la dice con chiarezza: «Non li multeremo per il solo fatto di essere lì».

Multe E allora tecnicamente come potrebbero scattare le sanzioni? Se un cittadino ritiene di essere molestato che si fa? Possono chiamare la municipale che poi arriverà sul luogo a sanzionare il molestatore?. «Questa – risponde – è una pura ipotesi di scuola, tutto va provato». Più probabile quindi il caso che durante un controllo gli agenti, appostati, notino l’eventuale molestia e a quel punto scatta la multa «che – conclude Caponi – non va notificata a casa perché gliela contesteremmo sul posto». Altro discorso è se un lavavetri o un «accompagnatore di carrelli» pagherà mai la sanzione. Caponi non si sbilancia: «Ci sono 30 giorni di tempo per fare ricorso e 60 per pagarla».

Twitter @DanieleBovi

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