Andrea Romizi, sindaco di Perugia e Draman Waguè, assessore alla Scuola. Foto F. Troccoli

di Daniele Bovi

«Potevamo abbassare da quest’anno le tasse, a partire dall’abolizione della Tosap sui passi carrabili, e invece abbiamo deciso di fare il massimo sforzo per investire le risorse nell’edilizia scolastica; magari le tasse le abbasseremo il prossimo anno». Le parole sono del sindaco di Perugia Andrea Romizi, che giovedì mattina a palazzo dei Priori ha presentato, insieme agli assessori Waguè e Barelli, ai dirigenti degli uffici e a Simona Boarelli, numero uno dell’Ufficio scolastico regionale, un piano da oltre 27 milioni di euro, soldi che verranno investiti in 26 scuole comunali e in primis per la riduzione della loro vulnerabilità sismica. Gli interventi abbracciano il triennio 2017/2019 e, considerando che il patrimonio scolastico comunale è costituito da 110 edifici, interessa quasi un terzo del totale. La cifra di cui si parla è ovviamente enorme per il solo bilancio comunale e in parte è ancora da trovare.

Come si finanzia In tutto le fonti di finanziamento sono tre: risorse messe sul piatto direttamente da palazzo dei Priori, quelle che arrivano dal cosiddetto «disagio ambientale» e poi fondi per la ricostruzione, un mutuo, un project financing da 3,5 milioni (per le strutture di Case Bruciate) ancora da valutare, bandi del Ministero per l’istruzione e quello per la riqualificazione delle periferie, Art bonus e altro ancora. Stando alle tabelle fornite dalla giunta il Comune investirà attraverso il proprio bilancio 7,4 milioni di euro, 890 mila sono fondi che arrivano dal disagio ambientale mentre i restanti ammontano a 16 milioni di euro. Gli interventi vanno da Ponte San Giovanni a San Sisto, da San Martino in Campo a Montegrillo fino a Castel del Piano, Ponte della Pietra, Sant’Egidio, Ponte Pattoli, Villa Pitignano, Colle Umberto e molti altri.

L’ELENCO DELLE 26 PRIORITÀ

Priorità Gli edifici sono stati selezionati dopo che sono state compiute, utilizzando un contributo straordinario della Regione, le verifiche di vulnerabilità sismica sui 58 edifici (in tutto 89 corpi di fabbrica con un volume di 218 mila metri cubi) ritenuti più vecchi e bisognosi. Tra questi, secondo una scala di priorità finalizzata alla riduzione della vulnerabilità sismica, ne sono stati scelti 26. Il primo edificio è la scuola dell’infanzia Le Margherite di Ponte San Giovanni (320 mila euro dei quali 200 mila da trovare attraverso un bando del Ministero) e l’ultima il nido «Melograno», per il quale il bilancio comunale prevede 750 mila euro. E partendo proprio dalle cifre certe, cioè quelle stanziate dal bilancio, tra gli interventi più urgenti ci sono quelli per la Ciabatti (1,6 milioni di euro); altri 1,6 milioni, con un mutuo, per la primaria e la secondaria di Ponte Pattoli.

A PERUGIA 52 SCUOLE SU 110 SENZA VERIFICA DI VULNERABILITÀ SISMICA

Gli interventi Secondo in ordine di priorità l’intervento a San Sisto (250 mila euro), poi la «Fantasia» di Balanzano, la «Andersen» e la primaria «Lambruschini» a Ferro di Cavallo (400 mila euro), la «Rugini» di San Martino in campo (300 mila euro), la «Rugini» di Santa Maria Rossa (180 mila euro); 85 mila euro poi ci sono per gli edifici di Elce (la primaria «Valentini» e quella dell’infanzia «Agazzi»), 250 mila per quella dell’infanzia di Castel del Piano, 200 mila per la «Rodari» di Ponte della Pietra, 250 mila per Collestrada, 130 mila per la «Tofi» di Montebello, 400 mila per la primaria di Sant’Egidio, 50 mila per l’asilo «Melagrano» di via del Parione, 750 mila per gli asili di Case Bruciate e Santa Lucia e altri 733 mila per «interventi vari», già conclusi, in altri edifici. Quanto all’indennità per il «disagio ambientale», i soldi cioè che la Regione prevede per quei comuni (a ripartirli poi è l’Ati) dove ci sono gli impianti di trattamento dei rifiuti, 273 mila andranno alla primaria di Colle Umberto, 67 mila per quella dell’infanzia e 550 mila alle scuole di Ponte Felcino.

Terzo filone Parlando invece del terzo, e composito, filone di finanziamento, tra gli interventi più rilevanti ci sono i tre milioni, da trovare grazie ai fondi per la ricostruzione, per la secondaria «Carducci-Purgotti» di via Fonti Coperte (terza in ordine di priorità) e altrettanti, da «fondi esterni», per la «Foscolo» di via Pinturicchio. «Fondi esterni», 800 mila euro, servirebbero per gli edifici di Montegrillo, 200 mila per l’infanzia di Montebello e tre milioni per il nido «Il tiglio». Grazie alle risorse del bando per la riqualificazione delle periferie poi, 1,7 milioni di euro, si punta a intervenire sulla primaria «Pestalozzi». È poi con una permuta da 2,4 milioni (con i locali di via Oberdan sul mercato ormai da anni) che si vuole costruire il nuovo asilo e scuola dell’infanzia a Villa Pitignano. A Ponte San Giovanni infine con 871 mila euro di oneri di urbanizzazione relativi a una lottizzazione si costruirà la primaria «Mazzini».

Via a gennaio I primi lavori partiranno a gennaio e con i dirigenti dei singoli istituti si prenderanno le decisioni logistiche, come quelle ad esempio sullo spostamento degli alunni. «È un piano ambizioso e straordinario – commenta il sindaco – per il quale voglio ringraziare anche gli uffici. Ci lavoriamo da mesi, non risolve tutte le criticità ma va nella direzione giusta e in questo modo dimostriamo di non rincorrere le emergenze bensì di saper programmare. Le risorse? Noi facciamo il nostro e ci aspettiamo che anche il governo faccia la sua parte».

Twitter @DanieleBovi

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