I sacchetti per la raccolta differenziata in centro storico

di Daniele Bovi

Ci sono anche i cassonetti condominiali tra le ipotesi al vaglio di Comune di Perugia e Gesenu, che in queste settimane stanno lavorando alla revisione del sistema di raccolta differenziata che interesserà il centro storico cittadino. A parlarne è stato il vicesindaco Urbano Barelli venerdì durante la riunione della commissione Bilancio, dove si è discusso dell’ordine del giorno del consigliere M5S Cristina Rosetti che ha al centro il percorso di ristrutturazione aziendale di Gesenu. Azienda rappresentata venerdì dal presidente Luca Marconi e dal direttore finanziario Michele Bersiani.

Differenziata Riguardo al nuovo sistema di raccolta nulla al momento è stato deciso; amministrazione e Gesenu non hanno fretta e vogliono essere sicuri di scegliere le soluzioni migliori, anche in raccordo con le associazioni cittadine con le quali ci si sta confrontando. E proprio da queste, come riferito da Barelli in commissione, è arrivato il suggerimento dei cassonetti condominiali, ovviamente chiusi a chiave. Il vicesindaco poi ha riferito delle altre ipotesi in campo, alcune delle quali note da tempo, come le due isole ecologiche interrate (una in piazza Grimana e l’altra in piazza Matteotti, alternative però ai cassonetti condominiali) e la distribuzione di circa 250 bidoni.

IL PIANO INDUSTRIALE

Esempio veneto Nelle prossime settimane l’amministrazione potrebbe vedere da vicino come viene organizzata la raccolta in una delle città su questo fronte più efficienti del veneto, ovvero Treviso. Una trasferta per conoscere il modello messo in piedi dal Consorzio Contarina, tutto da valutare. A Treviso viene applicata la tariffazione puntuale, che è tra gli obiettivi dell’amministrazione perugina. Il sistema è semplice: ogni famiglia è dotata di una serie di cassonetti (a seconda del tipo di rifiuto) con su impresso un codice per ogni utenza. La tariffa ha una quota fissa (sulla base del numero dei componenti della famiglia) e un’altra variabile, calcolata sulla base del numero di svuotamenti del contenitore del secco non riciclabile. In sintesi, più rifiuto indifferenziato si produce più si paga.

MARCONI: «SMONTEREMO L’ATTUALE SISTEMA DI RACCOLTA»

Morosità E proprio in tema di tariffe Barelli nel corso del suo intervento ha sollevato il problema della morosità. Un fenomeno, ha spiegato, in crescita: «Il Comune non può più farsi carico di sostenere il costo dei mancati incassi, e per questo abbiamo dato vita ad un tavolo con Gesenu per studiare alcune soluzioni». Marconi poi ha parlato di un’innovazione che verrà introdotta a breve, ovvero un ‘borsino’ con le quotazioni dei vari materiali riciclati e venduti, così da avere un quadro più preciso di quanto produce l’azienda. Una mossa che, ha spiegato il presidente, si inserisce nel quadro di un passaggio da una società di sola gestione dei rifiuti a una con una visione più industriale. Un fattore, quest’ultimo, connesso agli investimenti sull’impiantistica previsti nel piano industriale.

L’odg Parlando di quest’ultimo ed entrando così nel merito dell’ordine del giorno, Marconi ha ribadito la non necessità di un prestito ponte grazie alla vendita di alcuni asset. Quanto agli indicatori finanziari, benché ci sia ancora molto da fare ha garantito che sono in miglioramento; una partita strettamente legata all’enorme mole dei crediti siciliani ancora da riscuotere e per i quali sono state messe in piedi quattro azioni legali. «L’azienda – ha detto in merito all’odg – è già andata oltre le problematicità espresse per gestire il presente e il futuro». Marconi ha chiuso spiegando che i grandi valori numerici quali stipendi complessivi, fatturato e fornitori sottolineati da Rosetti come oggetto di riflessione, in realtà sono il punto di eccellenza della dimensione assunta da Gesenu.

Twitter @DanieleBovi