Una delle stanze

di Daniele Bovi

Sono dedicate a Lucina, la dea romana che si credeva proteggesse le partorienti le due nuove stanze del reparto di Ostetricia e ginecologia inaugurate mercoledì. Qui, le donne che ne faranno richiesta potranno partorire in modo fisiologico, evitando così una medicalizzazione non necessaria. Un luogo accogliente, chiamato «Le stanze di Lucina», arredato per conferire un senso di calore e intimità e dove, se possibile, si potrà partorire in modo naturale senza interventi invasivi e sotto la supervisione esclusivamente delle ostetriche. Garantite, ovviamente, le condizioni di sicurezza dato che in caso di emergenza la partoriente sarà trasferita nel vicino Blocco parto.

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Come funziona Il servizio entrerà in funzione fra pochi giorni e sono già una decina le donne che hanno deciso di intraprendere questo percorso. A spiegare il funzionamento sono state, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Walter Orlandi (direttore generale dell’Azienda ospedaliera), la presidente della Regione Catiuscia Marini, il sindaco di Perugia Andrea Romizi e, per l’Università, il professor Francesco Baldelli, due ostetriche: per entrare nelle stanze e usufruire del servizio bisognerà prenotarsi intorno alla 36esima-37esima settimana. Dopo la prenotazione, la paziente viene visitata dall’ostetrica che valuterà dettagliatamente la sua storia sanitaria. Se la gravidanza verrà giudicata fisiologica, la donna verrà inserita nel percorso. Una volta iniziato il travaglio, l’ostetrica esaminerà ancora una volta le condizioni della partoriente per valutare se nel frattempo qualcosa è cambiato.

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Evento naturale Identica, rispetto a quella fatta nel vicino reparto, sarà poi la gestione del neonato. «Scegliere di partorire nelle ‘Stanze di Lucina – è stato detto mercoledì – significa essere consapevoli che la nascita è un evento naturale i cui veri protagonisti, ovvero madre, padre e bambino, possono esprimere le proprie competenze, accompagnati dalle ostetriche che offrono sostegno emotivo, favorendo la libertà di movimento e l’uso di tecniche di analgesia naturale». «Con l’apertura delle Stanze – ha sottolineato Orlandi – chiudiamo un percorso di umanizzazione del parto, in un processo che ridà un ruolo centrale alle ostetriche». Il direttore sanitario Manuela Pioppo ha parlato di un «giorno importante, un evento che non è isolato bensì si inserice all’interno di un percorso scelto dall’Azienda ospedaliera».

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I dati Secondo i dati forniti mercoledì, il parto fisiologico nel 2014 ha interessato a Perugia circa il 65% delle donne e, al 19 settembre, i nati all’ospedale sono stati oltre 1.800 con il 12% di donne provenienti dagli altri paesi dell’Ue, il 6% dall’Africa e il 4% dalle Americhe. «Può apparire un ritorno all’antico – ha detto Marini parlando delle Stanze – ma invece è un salto in avanti di alta qualità per restituire alle donne la naturalezza di un parto fisiologico, in condizioni di assoluta sicurezza e, soprattutto, in un ambiente familiare, caldo ed accogliente». «Qui – ha aggiunto – stiamo realizzando esperienze che anticipano le metodologie a livello nazionale, come è già avvenuto con il parto analgesico che in Umbria è stato avviato sperimentalmente e poi inserito dal ministero della Sanità nei livelli essenziali di assistenza».

Romizi «Di questo ospedale con tre bollini rosa – ha concluso il sindaco Romizi – dobbiamo essere orgogliosi. Nelle Stanze le donne potranno vivere in intimità e serenità un momento così importante della loro vita. Per quanto ci riguarda, l’amministrazione comunale per quanto possibile, date le note ristrettezze economiche, cercherà di stare il più possibile vicino a questo ospedale».

Twitter @DanieleBovi

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