Il trasferimento senza preavviso di pazienti dall’ospedale di Amelia a quello di Narni ha mandato su di giri oltre che i parenti dei degenti e il Tribunale del malato, nonché il comitato cittadino che difende la struttura, i gruppi di opposizione e il Pd locale, anche la sindaca Laura Pernazza, da tempo bersaglio di contestazioni per le politiche sanitarie messe in atto dalla Regione. Se mesi fa sporgeva denuncia contro ignoti per l’iniziativa dei manifesti funebri che annunciavano la morte del nosocomio locale, oggi la prima cittadina conviene con chi ritiene inaccettabile il trasferimento di pazienti nelle modalità utilizzate. L’episodio, per la Forzista, è imperdonabile e proprio sul tema della sanità verteranno gli incintri della sua agenda con Prefetto di Terni e Regione.

Le contestazioni Tuttavia l’attivismo della Pernazza agli occhi di alcuni risulta tardivo. A puntarle il dito contro è Lucilla Ciuchi, segretaria dell’unione comunale Pd di Amelia: «Solamente oggi , dopo ripetute denunce da parte di Amelia Domani, PD, Comitato per l’ospedale e associazioni sindacali, scrive alla presidente Tesei per chiedere spiegazioni. Abbiamo subito lo scippo dell’ospedale; c’è un vasto territorio senza Pronto soccorso, e senza aver implementato nulla in alternativa. I cittadini corrono il concreto rischio di non poter ricevere le prime cure necessarie. Sindaca di Amelia, quando smetterai di essere paladina dei poteri forti politici di riferimento a livello regionale ed inizierai ad occuparti dei tuoi cittadini? L’unica certezza è che non ha mai convocato un consiglio comunale aperto sulla Sanità». E le vicende amerine, per forza di cose, si intersecano con quelle narnesi e ternane nell’ottica di un sistema ospedaliero integrato che stenta a prendere corpo. E tra le varie questioni aperte resta prioritaria la realizzazione del nosocomio di Cammartana quanto quella del nuovo ospedale di Terni.

Narni Rispetto all’ospedale comprensoriale ha avuto modo di esprimersi in consiglio comunale il sindaco di Narni Lorenzo Lucarelli: «Nel mese di gennaio – ha riuferito all’assise – sindaci, rappresentanti Usl e progettisti si sono incontrati per un aggiornamento sullo stato dell’arte. Il piano iniziale è stato rivisto per risolvere alcune criticità emerse in fase di elaborazione, nonché per contravvenire alle carenze dal punto di vista della viabilità e accessibilità al luogo anche solo per effettuare i lavori. Il termine per il nuovo progetto di fattibilità economica era stato fissato al 10 febbraio e mi risulta sia stato consegnato alla Regione. Quella è la base per raggiungere la stesura del progetto definitivo da presentare all’Inail che finanzia solo iniziative cantierabili. I segnali dunque sono positivi e lo sono anche rispetto al nostro ospedale esistente per il quale si sta lavorando al ripristino di un Pronto soccorso attivo h24 in grado di decongestionare il lavoro del sovraffollato presidio ternano. In questa direzione continueremo a esortare e sollecitre gli enti competenti».

Proteste Intanto a Terni e ad Amelia, quella in corso è una settimana di protesta: due le manifestazioni in programma nel week-end. Si comincia venerdì pomeriggio alle 18 con un corteo in partenza da piazza Dante, stazione ferroviaria di Terni per dire ‘NO alla sanità privata e convenzionata a pagamento in Umbria’, promossa dall’omonimo comitato. Giovedì Europa Verde e Sinistra Italiana Terni – Alleanza Verdi Sinistra ha comunicato la propria adesione aderisce alla manifestazione organizzata dal comitato: «La manifestazione ha come obiettivo principale la denuncia degli effetti del protocollo d’intesa concordato tra Regione dell’Umbria e Università di Perugia a metà dello scorso anno ed in questi giorni in fase di attuazione – spiegano -. Tale accordo provoca conseguenze devastanti sull’ospedale di Terni, con il ridimensionamento, e in qualche caso la cancellazione di interi reparti dell’ospedale ad alta specializzazione di Colle Obito. Con lo smantellamento progressivo della sanità pubblica ,si prepara la strada al massiccio ingresso della sanità privata nel campo della cura e della degenza , di cui il progetto stadio – clinica della soc. Unicusano è il più lampante esempio. La Giunta Tesi – Coletto deve annullare quel protocollo ed impegnarsi per il potenziamento e lo sviluppo dell’ospedale di Terni, a partire dall’impegno a mantenere l’esistenza della autonoma azienda ospedaliera di Terni , che non va aggregata a quella di Perugia. Il protocollo è solo l’ultimo atto di una politica portata avanti dalla giunta regionale di centrodestra, nel silenzio della giunta Latini, volto al depotenziamento dei servizi sanitari pubblici, di cui le liste di attesa, la mobilità imposta ai ternani per gli esami diagnostici in luoghi lontani da Terni e il progressivo smantellamento della sanità territoriale sono la dimostrazione».

Proposte E se nelle proteste non è mancata la voce delle organizzazioni sindacali, dalla Cgil di Terni è arrivata anche la proposta ‘Le donne chiedono salute’. Questo il titolo del documento elaborato in occasione dell’8 marzo e posto al centro di un’iniziativa del coordinamento femminile della Camera del lavoro, alla presenza della responsabile Barbara Silvestrini, Caterina Proietti dell’Udu e la segretaria generale della Cgil dell’Umbria Maria Rita Paggio. Vista la particolare ricorrenza, alla tavola rotonda si è parlato perlopiù di medicina di genere, autodeterminazione, accesso alle pratiche abortive, ruolo dei consultori, invecchiamento attivo delle donne, benessere fisico, mentale e sociale, prevenzione. Ma se la Cgil per la giornata internazionale della donna sceglie di parlare di sanità è perché percepisce l’emergenza del sistema regionale e intende stoppare la deriva aprendo interlocuzioni costruttive con le istituzioni e la politica a partire dai candidati sindaco a Terni.

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