Ospedale di Terni (foto Rosati)

Medicina narrativa digitale per il monitoraggio cardiaco e neurologico. E’ una giornata formativa di grande interesse quella organizzata per giovedì 16 marzo dall’ospedale di Terni che insieme all’Omni (osservatorio di medicina narrativa) apre le porte della facoltà di Medicina e Chirurgia di Terni a tutte le professioni sanitarie alla medicina narrativa digitale con l’obiettivo di migliorare il rapporto con il paziente e acquisire in tempo reale informazioni che contribuiscano alla diagnosi, alla gestione personalizzata della cura e all’aderenza terapeutica.

Ospedale Terni proiettato verso la medicina narrativa digitale  Oltre che nell’ambito delle malattie croniche come il diabete, dove l’ospedale Santa Maria ha già iniziato un’esperienza pilota di telemedicina, la cosiddetta Digital narrative medicine può essere applicata con ottimi risultati anche in altri ambiti, come il monitoraggio cardiaco e neurologico. Giovedì nell’aula universitaria il dottor Giuseppe Fatati, direttore della struttura di Diabetologia di Terni presenterà i risultati ottenuti nei primi 28 pazienti affetti da diabete di tipo uno che hanno partecipato al progetto telemedicina domiciliare con assistenza in remoto avviato quasi due anni fa: «L’interazione virtuale attraverso i social media è ormai entrata nella pratica quotidiana e l’abitudine a raccontarsi a distanza può facilitare anche la relazione medico-paziente. Non significa raccontarsi su Facebook, ma in una piattaforma digitale che tuteli la privacy e offra un setting più rilassato e protetto rispetto alla stanza fisica del medico, dove è difficile far emergere la persona rispetto alla malattia. Dal punto di vista operativo, infine, la raccolta digitale elimina i tempi di trascrizione delle storie, che possono così essere utilizzati per migliorare le analisi e le interpretazioni». Tra i relatori della giornata formativa anche Cristina Cenci, fondatrice del Center for digital health humanities; Stefania Polvani, sociologa della Usl 2; e Mauro Zampolini, direttore della struttura di Neurologia sempre della Usl Umbria 2: «Unite alla medicina narrativa, le tecnologie digitali – spiega il direttore generale Maurizio Dal Maso – riducono il gap con la persona cioè avvicinano il bisogno della persona alla risposta organizzativa della struttura sanitaria, aprendo la strada a percorsi di cura personalizzati, scelte clinico-assistenziali più complete, efficaci e appropriate e quindi innovativi modelli di erogazione dei servizi incentrati su un nuovo rapporto medico-paziente. Basta pensare alle app sulla salute per smartphone e altri dispositivi mobili, alla telemedicina e al telemonitoraggio a distanza, che permettono, in tempo reale, di inviare dati alle centrali di ascolto e di accedere a dati e informazioni sempre aggiornati».  ità di Perugia.

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