Sandro Fratini (foto archivio Fabrizi)

di Chiara Fabrizi

«La segnalazione del Tribunale del malato di Spoleto è assolutamente infondata e crea soltanto allarmismo, le richieste di trasferimento non possono essere soddisfatte perché la direzione aziendale deve garantire la sicurezza di tutti gli ospedali e, in particolare, di quelli più piccoli».

Anestesisti di Spoleto scontenti Così il direttore generale dell’Asl Umbria 2 Sandro Fratini sul caso dei sette medici anestesisti del San Matteo, a fronte di tredici in organico, che hanno presentato richiesta di trasferimento a margine, questo risulta a Umbria24, di una serie di documenti protocollati con cui venivano manifestate criticità sull’organizzazione del lavoro del reparto di Anestesia e Rianimazione, guidato dal nuovo primario Giulio Tazza, vincitore del recente concorso, dopo l’esclusione del primo classificato, il dottor Giorgio Barzoi condannato per assenteismo. Le richieste di trasferimento sono state protocollate, ma non preoccupano la direzione generale che di fatto con una nota ufficiale spiega come le medesime non possano essere accolte.

Problemi organizzativi Raggiunto telefonicamente da Umbria 24, il dg Fratini ribadisce: «Sono numerosissime e continue le richieste di trasferimento, ma non è immaginabile lo spostamento di professionisti riducendo le garanzie di funzionamento dei servizi di provenienza. Pure quattro internisti di medicina generale su sette in organico hanno richiesto il trasferimento, ma non c’è stato nessun clamore, ho l’impressione che qui ci sia una diatriba tutta interna su cui sono in corso strumentalizzazioni». Di certo sono diverse le iniziative assunte fin dai primi di dicembre dagli anestesisti per chiedere una migliore organizzazione del lavoro, prima di arrivare singolarmente alla presentazione delle lettere di trasferimento. La schiera, stando alle voci che rimbalzano all’interno del San Matteo, potrebbero anche aumentare nelle prossime ore dopo la presa in visione degli orari di febbraio.

Fratini: «Robot? Nessun problema» Il direttore sanitario dell’ospedale, il dottor Luca Sapori, a Umbria24 parla di richieste sindacali sulla gestione del lavoro avanzate dalla categoria degli anestesisti su cui sono in corso dei confronti e delle valutazioni per arrivare a un migliore assetto organizzativo. Partita ben più complessa è quella del robot di Chirurgia che a ottobre va fuori produzione e secondo fonti ritenute attendibili, emerse anche poi in sedi istituzionali, andrebbe riacquistato con un investimento di 2 milioni di euro. Scenario che il dg Fratini respinge in toto: «Ma chi le dice queste cose? Ho robot molto più vecchi di otto anni che continuano a funzionare, è in scadenza il contratto di manutenzione ma verrà rinnovate, non c’è nessun problema. State tranquilli che non precipita niente, il robot continuerà sicuramente a funzionare». Quindi non ci sarà bisogno di un investimento? «Questo lo valuteremo, ma il robot continuerà sicuramente a funzionare, non si ferma nessuno».

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