Le auto nel parcheggio dell'ospedale (©Fabrizio Troccoli)

di Daniele Bovi

Una terapia d’urto per provare a curare uno dei mali endemici dell’ospedale Santa Maria della misericordia di Perugia: la sosta selvaggia. L’Azienda ospedaliera nelle scorse ore ha approvato un «regolamento per l’accesso, la circolazione e la sosta dei veicoli» che riguarda sostanzialmente tutte le aree dove, ogni giorno, in migliaia tra pazienti, accompagnatori, dipendenti, studenti e lavoratori del Dipartimento di Medicina si mettono alla caccia di un posto. Da moltissimi anni ormai il problema, senza una reale soluzione (senza contare furti e danneggiamenti), torna ciclicamente all’attenzione tra proteste, idee e segnalazioni.

CON GLI OSPEDALI DA CAMPO IL PARCHEGGIO SCOPPIA

Da luglio Il nuovo regolamento, che entrerà in vigore il primo luglio dando così tempo a tutti di capire e preparare i cambiamenti, suddivide le aree di sosta tra quelle «interne» (i diversi parcheggi protetti già da barriere, oltre che da citofoni collegati alle portinerie e sistemi di videosorveglianza), e tutte le altre; in quest’ultima categoria sono compresi il parcheggio «Menghini» che si trova davanti all’ingresso principale del Santa Maria (a esclusione dell’area sterrata), il «Taramelli» che si trova alla destra del pronto soccorso (una parte, in questa fase, è occupata dagli ospedali da campo) e il «Gambuli», tra il Cup e il Dipartimento di Medicina.

FOTO: LA SOSTA SELVAGGIA IN OSPEDALE

Le regole In via generale ogni veicolo dovrà rispettare persone, ambiente e cose, segnaletica, sensi di marcia, zone di sosta riservate e limiti di velocità. Vietate anche la sosta di camper e roulotte e la presenza di «persone che praticano l’accattonaggio, vendite non autorizzate e volantinaggio». I parcheggi protetti da barriere saranno riservati «in via prioritaria e tendenzialmente esclusiva a mezzi di servizio, ambulanze, a quelli che accompagnano i malati o portatori di handicap e altre tipologie di soggetti autorizzati per comprovate ragioni afferenti, direttamente o indirettamente, l’attività assistenziale». Insomma, qui potranno trovare posto i veicoli di servizio dell’ospedale e di altre aziende sanitarie, quelli che si occupano di carico e scarico merci, chi trasporta pazienti verso alcune strutture (come pronto soccorso, servizio dialisi, radioterapia e altri ancora), i medici di alcuni laboratori e forze dell’ordine dirette nei reparti.

Permessi e rimozioni Tutte categorie per le quali servirà un’autorizzazione, da esporre ben in vista. Niente da fare invece per dipendenti dell’ospedale o dell’Università, a parte alcune «situazioni eccezionali» per le quali sono previsti permessi temporanei della durata massima di un anno. A controllare queste zone sarà il personale dell’Azienda insieme a quello della vigilanza interna, e i veicoli trovati per diversi motivi non in regola (dalla mancata esposizione dei tagliandi ai parcheggi in seconda fila, sui marciapiedi, sulle curve o su spazi riservati ad altri e non solo) saranno rimossi dal carroattrezzi, il che ovviamente comporterà un costo a carico dei trasgressori e, qualora si parli di un dipendente dell’Azienda, potranno arrivare anche delle sanzioni disciplinari (si pensi ad esempio all’uso di permessi contraffatti), mentre per i dipendenti di fornitori o collaboratori dell’ospedale potrebbe arrivare anche una multa da 30 a 80 euro.

Le altre zone Tutte le regole generali sulla sosta, a parte ovviamente la questione dei permessi, andranno rispettate anche in tutti gli altri parcheggi; e quindi se le auto saranno trovate lungo le curve, fuori dagli spazi consentiti, sui marciapiedi e così via – come accade quotidianamente – potrebbe arrivare il carroattrezzi. Nei prossimi mesi si terranno diverse iniziative e sarà diffuso del materiale per spiegare alle migliaia di persone coinvolti quali saranno i cambiamenti. Da luglio in avanti si capirà se il nuovo corso produrrà o meno dei benefici e se, nel frattempo, saranno pensate anche altre soluzioni (si pensi al grande tema dei trasporti pubblici) per decongestionare uno degli ospedali più grandi del Centro Italia.

Twitter @DanieleBovi

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