Luca Seidita insieme al vescovo Scanavino

di D.B.

Sono stati oltre 400 gli orvietani che venerdì pomeriggio hanno deciso di partecipare alla fiaccolata in solidarietà al vescovo della diocesi Giovanni Scanavino, che sabato mattina annuncerà quanto deciso da Papa Ratzinger dopo la vicenda del diacono suicida Luca Seidita. A meno di clamorosi colpi di scena, una rimozione del vescovo appare al momento scontata.  Il vescovo, dopo un momento di preghiera con tutti i sacerdoti, incontrerà la stampa alla casa diocesana di Spagliagrano (Todi). Per la serata di sabato invece Scanavino ha invitato tutto il «popolo della diocesi» al Duomo per un «incontro di comunione nella fede e nella preghiera» che sa  molto di addio ufficiale alla città.

La fiaccolata E il Duomo della città è stato proprio il luogo scelto come arrivo della fiaccolata, partita nel pomeriggio da piazza della Repubblica, interpretata dai fedeli come «una dimostrazione di affetto».  La fiaccolata è passata sotto al vescovado e a quel punto monsignor Scanavino è sceso tra i partecipanti che nel frattempo erano aumentati di numero. Il presule si è quindi unito a loro, ringraziandoli per la solidarietà e sottolineando che «la Chiesa è fatta per la maggior parte di gente ma io non me ne vado per colpa della gente». I partecipanti alla fiaccolata hanno, tra l’altro, esposto uno striscione con scritto «Padre Giovanni ti amiamo e siamo con te». In marcia per esprimere solidarietà al vescovo anche una delegazione di detenuti del carcere orvietano. Alla fiaccolata, durante la quale sono stati letti alcuni messaggi rivolti al vescovo, hanno preso parte anche il sindaco di Orvieto, Antonio Concina, e altri primi cittadini del comprensorio Orvietano. Proprio Concina, a nome dei sindaci del comprensorio, in mattinata si era detto «rispettoso delle decisioni del Vaticano» pur esprimendo «grande affetto e vicinanza a Scanavino».

Concina: ha svolto un’eccezionale attività «Come istituzioni – afferma in una nota – rispettiamo le logiche delle gerarchie ecclesiastiche, tuttavia sentiamo di esprimere grande affetto, sostegno e considerazione per il Pastore monsignor Scanavino che apparentemente potrebbe essere sostituito. Non spetta a noi entrare nei procedimenti interni di un’altra importante istituzione come è la Chiesa, ma da rappresentati delle nostre comunità locali, desideriamo sottolineare l’eccezionale attività svolta da monsignor Scanavino, la sua profonda cultura, il suo rapporto con tutta la popolazione del nostro territorio, senza distinzione alcuna».

Si riconsideri la decisione «Interpretando il sentimento generale di questa vasta comunità – sottolinea ancora Concina – chiediamo rispettosamente, ma con forza, una riconsiderazione della eventuale decisione di sostituire una persona di così alto valore spirituale e umano che rappresenta in maniera significativa questo territorio, operandovi già da alcuni anni, con spirito di feconda collaborazione fra istituzioni religiose e civili. Un rapporto che da sempre contraddistingue la storia religiosa di questa terra, chiamata a custodire nella Cattedrale di Orvieto il simbolo più alto della Fede: il Miracolo Eucaristico. Terra che, come tratto identitario, reinterpreta nel tempo, i significati di comunione e condivisione».

La raccolta di firme La fiaccolata e il sostegno dei sindaci non sono state però le uniche dimostrazioni di vicinanza della città al suo vescovo. Giusto una settimana fa su iniziativa di alcuni cittadini è stata messa in piedi una raccolta di firme da apporre sotto una lettera in cui si chiede a Papa Ratzinger di rivedere la sua decisione. In due giorni sono state raccolte 1200 adesioni.