Medici e non solo hanno affollato la sala del Creo (foto Troccoli)

di Dan. Bo.

Una sanità stretta da una parte dall’aumento dei bisogni delle comunità e dalla crescita del numero di anni vissuti non in buona salute, con quel che ciò comporta in termini di aumento dei costi, e dall’altra dalla necessità di fare investimenti in tecnologie e innovazione in un quadro di minori risorse. Uno scenario che pone il problema della sostenibilità del sistema e di fronte al quale si impone «un cambio di mentalità, anche in Umbria». A dirlo la presidente della Regione Catiuscia Marini mercoledì alla conferenza stampa in cui l’Azienda ospedaliera di Perugia ha tracciato il bilancio del 2015. «Anche qui – ha detto – pur con la tranquillità dei conti in ordine, dobbiamo rivedere il modello organizzativo anche attraverso il contributo delle professionalità che operano nel settore della sanità. Di conseguenza dobbiamo avere la capacità di realizzare un nuovo Piano sanitario attraverso il quale rivedere il modello organizzativo in modo da dare, con una riprogrammazione dal basso, risposte sempre più adeguate ai cittadini in termini di cure, prevenzione e riduzione dei rischi».

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Barberini «Il Piano – ha aggiunto – va affrontato con una visione d’insieme sul piano organizzativo e gestionale». Come spiegato lunedì a palazzo Donini, il Piano dovrebbe vedere la luce nella seconda parte del 2016 e l’assessore alla sanità Luca Barberini ha promesso mercoledì «scelte nette che dovranno tener conto degli standard stabiliti dal governo centrale. In particolare bisognerà favorire l’integrazione tra le aziende ospedaliere e gli ospedali di territorio anche per garantire un futuro a quest’ultimi. Ciò vale anche per la tecnologia per la quale l’assessorato farà una precisa programmazione in modo da evitare duplicazioni e valorizzare al massimo gli investimenti. Le sfide che abbiamo di fronte impongono scelte chiare e decise – ha concluso l’assessore – e se la sanità non può essere governata solo dalla finanza, bisogna tener sempre conto delle risorse». A proposito di tecnologie Barberini ha spiegato che metterà a breve a disposizione delle aziende i 15 milioni del payback farmaceutico «da destinare a innovazione e investimenti».

FOTOGALLERY: LA CONFERENZA STAMPA

I direttori Ad ascoltare presidente e assessore c’è, oltre a una folta platea di medici, il direttore generale dell’Azienda Walter Orlandi, uno dei quattro direttore delle aziende sanitarie e ospedaliere dell’Umbria i cui contratti scadranno a fine anno. La giunta lunedì ha dato il via libera a una lista di 93 candidati e la scelta sarà fatta tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. «Se l’Umbria ha questi risultati in campo sanitario – ha detto Marini – è anche perché sono stati conseguiti insieme ai direttori. Utilizzeremo il tempo a nostra disposizione per decidere, anche alla luce di quanto il governo sta immaginando sulla materia».

Twitter @DanieleBovi