Paghe sempre più ridotte all’osso dall’inflazione e un contratto scaduto da sette anni ma ancora non rinnovato: è “drammatica” la situazione dei lavoratori della vigilanza privata e dei servizi fiduciari (oltre 1000 in Umbria) che stamattina, con i sindacati, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno dato vita ad un presidio per sensibilizzare l’opinione pubblica davanti all’aeroporto “San Francesco” di Perugia, uno dei luoghi in cui i servizi di vigilanza risultano fondamentali per la garanzia della piena sicurezza degli utenti.

La protesta «L’ultimo incontro per il rinnovo del Contratto di Lavoro degli addetti alla Vigilanza privata e ai Servizi di sicurezza non armati si è risolto ancora una volta con un nulla di fatto – hanno spiegato i sindacati promotori della protesta -. Le parti datoriali non hanno formulato alcuna proposta per il prosieguo del confronto». Sul tavolo le questioni ormai annose dell’adeguamento salariale, che deve rispondere a sette anni di vacanza contrattuale, e il confronto sull’aumento del trattamento economico, fermo addirittura al 2016, anno dell’ultimo aumento. «Parliamo di paghe davvero misere – hanno sottolineato Filcams, Fisascat e Uiltucs – che si aggirano intorno ai mille euro per le guardie armate e sono ancora inferiori per quelle non armate. Per questo trattativa potrà avere luogo in assenza di un avanzamento significativo della proposta economica e salariale». «Le parti datoriali, oramai maestre nel prendere tempo con la motivazione di verifiche interne, ad oggi non hanno dato nessuna comunicazione per un nuovo incontro. Situazione – hanno concluso i sindacati – che ci espone al rischio di una pericolosa deriva individualistica».