©Fabrizio Troccoli

di Gabriele Antonini

L’Università di Perugia perde dieci posizioni nella classifica degli Atenei italiani per numero di candidati ai ‘Dipartimenti di Eccellenza’, passando dal nono al diciannovesimo posto. Dai dieci dipartimenti del 2017 ai sei di quest’anno, ma andiamo più nel dettaglio.

CLASSIFICA E DATI

Cos’è Di cosa stiamo parlando? I Dipartimenti di Eccellenza sono i 180 dipartimenti nominati ogni cinque anni dal Miur, scelti per il maggiore livello nella qualità della ricerca e nella progettualità scientifica, organizzativa e didattica. Per incentivarli nella loro attività, il Governo assegna loro una dotazione finanziaria aggiuntiva rispetto ai fondi universitari ordinari, variabile tra 1,8 milioni e 1,62 milioni di euro all’anno, per cinque anni. Prima di stilare la lista definitiva, il Miur definisce la graduatoria provvisoria dei 350 migliori dipartimenti italiani basandosi sulla valutazione della qualità della ricerca (Vqr) eseguita da Anvur (Agenzia nazionale per la valutazione del sistema delle università e della ricerca) nel corso degli anni precedenti.

I dipartimenti di eccellenza dell’Unipg Sono sei i dipartimenti dell’Unipg che sono rientrati nella graduatoria provvisoria pubblicata sul sito del Miur, la settimana scorsa. Nel 2017 erano stati invece ben dieci e quattro di questi erano stati eletti Dipartimenti di Eccellenza per il quinquennio 2018-2022. Le nomine di “eccellenza” del 2017 erano state quelle del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie che in cinque anni ha potuto beneficiare di 8.675 milioni di euro, del Dipartimento di Scienze farmaceutiche (7.325 milioni di euro), del Dipartimento di Ingegneria civile ed ambientale (7.25 milioni di euro) e del Dipartimento di Scienze politiche (6.75 milioni di euro). Dei quattro solamente quest’ultimo non è riuscito ad essere inserito nella graduatoria provvisoria dei 350 e, pertanto, è già sicuro che, a partire dal 2023, perderà il titolo di Dipartimento di Eccellenza.

I potenziali “eccellenti” di quest’anno Gli altri tre dipartimenti dell’ateneo perugino avranno invece la possibilità di rientrare nella graduatoria dei 180 anche quest’anno, oltre a loro concorreranno il Dipartimento di Fisica e Geologia, il Dipartimento di Ingegneria e il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali. L’Ateneo potrà presentare per questi dipartimenti la domanda diretta ad ottenere il finanziamento entro il 31 luglio. Le relative candidature saranno oggetto di valutazione da parte di una apposita Commissione eletta dal Miur nel febbraio di quest’anno. Coloro che rientreranno nelle graduatorie finali saranno nominati Dipartimenti di Eccellenza e otterranno il finanziamento a partire dal prossimo anno fino al 2027.

Una nota di ottimismo Malgrado qualche nota dolente, per l’ateneo umbro emerge anche un dato ottimistico rispetto al passato. I dipartimenti di quest’anno, infatti, presentano in media un punteggio migliore rispetto ai dipartimenti di cinque anni fa. In particolare spiccano il Dipartimento di Fisica e Geologia e il Dipartimento di Ingegneria (con un eguale punteggio legato alla performance di 99.5 su 100) e il Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale (con un punteggio di 99 su 100).

Il rettore  Queste le parole del rettore, Maurizio Oliviero, chiamato a rispondere dei risultati più deludenti, per quanto ancora provvisori, ottenuti dall’Ateneo rispetto al 2017: «I risultati dei Dipartimenti di Eccellenza e della valutazione delle qualità della ricerca (Vqr) pubblicati in questi giorni fanno riferimento ad una ‘fotografia’ della produzione scientifica del nostro Ateneo (e di tutti gli Atenei italiani) nel quinquennio 2015-2019. L’attuale governance dell’Università degli Studi di Perugia, entrata in carico alla fine del 2019 era ben cosciente della situazione pregressa, come ad esempio l’inefficace politica di reclutamento o gli scarsi investimenti di bilancio nella ricerca e Terza missione che hanno prodotto, come facilmente prevedibile, i risultati ben evidenti in questi giorni. Fin da subito – aggiunge – la governance dell’Ateneo ha messo in campo una strategia per reclutare nuovo personale sulla base di parametri di merito e di bisogni oggettivi quanto più allineati ai più alti standard internazionali e riorganizzato la ricerca e la Terza missione, incrementando inoltre le risorse investite sulla progettualità e le infrastrutture di Ateneo di più del 400% in 3 anni. Siamo certi che tutto questo, che interpreta una nuova e sicuramente più attuale e competitiva visione di governo di un Ateneo internazionale, quale quello di Perugia, porterà i risultati sperati già nella prossima tornata del processo Vqr». L’attuale governance di Ateneo quindi, essendo entrata in carica negli ultimi mesi del 2019, ben poco poteva per migliorare le prestazioni dipartimentali nell’ottica della valutazione dell’Anvur, terminata proprio alla fine di quell’anno. Non rimane che aspettare il giudizio definitivo della commissione e scoprire quale dipartimento dell’Università di Perugia si aggiudicherà il titolo di Dipartimento di Eccellenza per il quinquennio 2023-2027. I risultati saranno pubblicati sul sito del Miur entro il 31 dicembre di quest’anno.

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