L'enologo Cottarella nella tenuta del castello di Antognolla di Andrey Yakunin

E’ un cantiere in evoluzione quello messo in moto dal magnate russo, Andrey Yakunin, nel suo castello di Antognolla, in Umbria. Oltre all’investimento di 150 milioni che vede la costruzione di un resort da oltre 70 camere di lusso e 79 villette prestigiose e, ancora, al di là di uno dei campi da golf più importanti d’Italia, la nuova scommessa è il vino. Potrebbe mai rinunciarci a produrlo chi, dalla Russia o dall’Inghilterra, insomma dall’estero, ha sempre guardato l’Italia, oltre che attraverso le sue eccellenze di ogni tipo, appunto attraverso il vino? Evidentemente no, a maggior ragione se si trova nel Cuore verde d’Italia, in un territorio che, oltre ad avere una lunga tradizione vitivinicola, si trova ed essere limitrofo a importanti indotti, quale quello, ad esempio di Montefalco.

Alcuni particolari Arati i terreni, sminuzzate le zolle è stato dato il via all’impianto, grazie alla consulenza del noto enologo Riccardo Cottarella. Parliamo di Merlot, per un vino rosso che si attende essere «di alto livello» e che punta a diventare «oltre che di pregio, elegante», fanno sapere dalla proprietà di Antognolla. E’ stato realizzato un vigneto di circa 1,75 ettari, nella zona denominata Pavia, con poco più di 7 mila viti a bacca rossa. La composizione del terreno è prevalentemente argillosa con sabbia e limo, il Guyot sarà il sistema di allevamento. Le prime bottiglie saranno pronte nel 2026/2027, dopo 1-2 anni di invecchiamento.

L’enologo Cottarella nella tenuta del castello di Antognolla di Andrey Yakunin

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