di Chiara Fabrizi

Arrivano gli avvisi delle due Usl dell’Umbria per la ricerca dei privati cui affidare una serie di prestazioni nell’ambito del Piano operativo strutturale di abbattimento delle liste d’attesa varato dalla Regione. Soltanto la Usl 1, però, ha reso noto il proprio fabbisogno complessivo, quantificandolo in 23.243 prestazioni, mentre la Usl 2 ha pubblicato la medesima procedura, senza però fornire i dati relativi. In entrambe le aziende, comunque, «le prestazioni saranno remunerate in base al tariffario vigente, cui sarà applicato uno sconto sulla tariffa del 2 per cento». La scadenza degli avvisi è stata fissata al 13 maggio per la Usl 2 e al 14 maggio per la Usl 1.

Liste d’attesa, Usl 1 oltre 23 mila esami Nel dettaglio, quest’ultima azienda deve smaltire 7.520 risonanze magnetiche; 796 ecografie; 800 Moc; 1.040 breath test; 2.893 esami endoscopici; 986 visite gastroenterologiche; 3.600 visite oculistiche; 1.808 visite dermatologiche; 1.728 visite dermatologiche per nei-neoformazioni curtanee; 448 visite allergologiche; e 984 polisonnografie.

Da
Usl 2 nessun dato A Umbria24, che ha chiesto i dati delle prestazioni da inserire nel Piano, la Usl 2 ha risposto:«In seguito alla pubblicazione dei due avvisi, il primo rivolto al personale sanitario interno e il secondo alle strutture private accreditate, gli uffici preposti stanno elaborando le tabelle relative alle prestazioni da recuperare. Si tratta – prosegue la Usl 2 – di un dato soggetto a continuo aggiornamento in quanto l’offerta è rivolta in primis ai professionisti dipendenti e agli specialisti convenzionati dell’azienda sanitaria e, in seconda battuta, ai centri privati accreditati. La tabella definitiva potrà essere quindi elaborata a conclusione della procedura di affidamento delle prestazioni nei termini sopra indicati».

Piano da 11,5 milioni da esaurire entro fine anno In questo quadro, la Usl 1 ha aperto i termini per le strutture sanitarie private «accreditate, convenzionate e convenzionabile» interessate a entrare nella partita da 11,5 milioni di euro attraverso la «sottoscrizione di accordi contrattuali per l’acquisizione di prestazioni di specialistica ambulatoriale» per i «distretti del Perugino, Assisano, Media Valle del Tevere, Trasimeno, Alto Tevere ed Alto Chiascio». I patti con i privati che saranno poi siglati all’esito dell’avviso avranno «la durata massima previsto, cioè entro il 31 dicembre 2024», perché quello è l’orizzonte del Piano varato da Palazzo Donini.

Tre trimestri cruciali «L’obiettivo – dichiarato anche nell’avviso della Usl 1 – è di recuperare nel più breve tempo possibile tutte le prestazioni già inserite nei PdT e quelle di nuova genesi, in base a un criterio di prossimità che permetta al cittadino di ricevere la prestazione nel territorio di residenza ovvero, ove non presente, nel territorio limitrofo». I privati che si faranno avanti dovranno «presentare il loro volume massimo di prestazioni erogabili rispetto al fabbisogno rilevato» e «indicare il numero da recuperare al 30 giugno, al 30 settembre e al 31 dicembre».

Assegnazioni ai privati Dopodiché sarà la Usl 1 a procedere con «l’assegnazione del volume di prestazioni alle singole strutture, tenendo conto del concorso al Piano operativo strutturale di recupero delle liste di attesa da parte dell’offerta pubblica riservandosi di modificare in diminuzione o in aumento in volumi di prestazioni stimati e riportati in tabella». Per garantire ai pazienti la prossimità, la Usl 1 «prenderà in considerazione le offerte per gli ambiti territoriali diversi rispetto al Distretto di afferenza solo se non esiste alcuna offerta per il territorio detto o se quella presentata non copre il volume richiesto», mentre «in caso di eccedenza delle offerte in relazione al totale massimo previsto dall’avviso, le assegnazioni saranno riproporzionate rispetto al totale seguendo tre criteri: quota totale presentata per la sede ove ubicata la struttura privata (in quanto il Piano stabilisce che i tempi massimi di attesa siano garantiti nell’ambito del Distretto di assistenza); quota totale presentata per la sede limitrofa al Distretto ove ubicata la struttura se per tale offerta non sono presenti nel Distretto di riferimento strutture private che provvedono a presentare l’offerta; quota pari alla percentuale non coperta del totale presentato per la sede limitrofa al Distretto ove ubicata la Struttura se per tale offerta non è sufficiente l’offerta presentata dalle strutture presenti nel Distretto».

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