Ripartono i lavori nella Nuova Monteluce

di D.B.

Si rimette in moto, anche se con un po’ in ritardo rispetto a quanto preventivato, il cantiere della Nuova Monteluce. Lunedì Regione, Comune, Amco e Prelios hanno fatto il punto rendendo noto che è «iniziata la prima fase transitoria di attività nell’area del complesso». In particolare è partita la perimetrazione e la messa in sicurezza, con ripristino della recinzione di cantiere e dei cartelloni di sicurezza. Poi verranno sistemate le aree verdi, saranno raccolti i rifiuti e completate le opere antincendio, a partire dal parcheggio di piazza della Natività.

Tre settimane Una prima fase, della durata di circa tre settimane, che mira a «eliminare pericoli» e «restituire decoro», precondizioni per la ripresa vera e propria del cantiere. Poi verrà montato un sistema di videosorveglianza «al fine di controllare e prevenire atti vandalici all’interno del complesso – spiega la Regione – ed eventuali occupazioni di soggetti non aventi titolo. Dal punto di vista finanziario, questo step di lavori consentirà ai nuovi finanziatori del Fondo anche il residuo saldo definitivo dei fornitori aventi diritto».

I DETTAGLI DEL PIANO DI SALVATAGGIO

I soggetti Amco-Ampre e Prelios sono i due dei soggetti al centro dell’operazione di salvataggio del comparto immobiliare. Prelios, che ha rilevato da Bnp Paribas il ramo d’azienda in cui è presente la Nuova Monteluce, è da questa estate il nuovo gestore del fondo mettendo sul piatto 11 milioni per saldare le passività (con banche e imprese locali) e far ripartire i lavori. In aggiunta, il piano prevede una «elasticità di cassa» per altri 12,7 milioni. Prelios è uno dei principali gruppi attivi in Italia ed Europa nell’asset management e nei servizi immobiliari specialistici (a Perugia si occupa anche dell’ex Tabacchificio di via Cortonese) mentre Amco è una società sotto il controllo del ministero dell’Economia specializzata nella gestione dei crediti deteriorati delle imprese, e creditore del fondo immobiliare per più di 29 milioni di euro. Proprio attraverso Amco sono state erogate al Fondo Umbria le risorse necessarie al pagamento dei creditori.

STORIA DI UN GRANDE PROGETTO FRA CRISI ED ERRORI

Tempi e lavori Stando a quanto spiegato a luglio dalla presidente della Regione Donatella Tesei e dal sindaco Andrea Romizi illustrando il piano di salvataggio del comparto, alcuni lavori dovrebbero essere completati entro il 2023. In particolare si dovrebbe ripartire dai parcheggi e dalle opere infrastrutturali, per poi proseguire nelle altre aree rimaste a metà, come quella residenziale. Rispetto alle previsioni iniziali sarà completato il 90 per cento di quanto previsto. Il piano ha un orizzonte quinquennale ed entro il 2027 – data in cui terminerà la vita del fondo immobiliare costituito nel 2006 da Regione (attraverso Gepafin), Università di Perugia e Bnp Paribas – saranno venduti o affittati gli immobili completati. Per quanto riguarda la parte residenziale, è prevista anche la possibilità di una vendita nelle condizioni in cui le strutture si trovano ora.

Gli uffici Novità per quanto riguarda il quartiere intanto arrivano anche dal Comune. Dal 13 al 22 febbraio Palazzo dei Priori trasferirà da piazza Cecilia Coppoli (all’interno della Nuova Monteluce) alla nuova sede all’interno della Corte delle Clarisse alcuni uffici che si occupano di servizi al cittadino. In questo arco di tempo quindi i servizi saranno sospesi tranne registrazioni delle nascite e dei decessi anche se «la risposta telefonica – spiega il Comune – potrebbe non essere garantita». «La certificazione di stato civile richiesta da lunedì 13 fino a venerdì 24 febbraio – continua l’Amministrazione comunale – potrà essere ricevuta o ritirata presso gli sportelli Urp da mercoledì primo marzo». Per le urgenze è possibile contattare la redazione Urp scrivendo a urp@comune.perugia.it.