L'ospedale di Perugia (Foto ©Fabrizio Troccoli)

di Daniele Bovi

Alla guerra che si combatte da sei anni dentro il reparto di Gastroenterologia dell’ospedale di Perugia si aggiunge un nuovo capitolo. Nelle scorse ore il commissario del Santa Maria della misericordia, Antonio Onnis, ha deciso di non prorogare ulteriormente l’incarico di direttore (facente funzioni) della struttura complessa al dottor Carlo Clerici. Al suo posto, per i prossimi sei mesi, ci sarà il dottor Mauro Marchesi, specialista in Medicina interna e direttore del Servizio immunotrasfusionale. Un periodo entro il quale il commissario auspica che Regione e Università trovino una soluzione, e quindi un primario che manca da ben sei anni.

L’intercettazione ‘simbolo’ La battaglia di Gastro infatti, va vanti ormai dal 2013 ed è al centro di quella che, probabilmente, è diventata l’intercettazione ‘simbolo’ di Concorsopoli, cioè quella in cui l’ex direttore dell’ospedale Emilio Duca spiega che «la gastro (ovvero “gastroenterologia”, ndr) va chiusa (omissis) vanno rinchiusi tutti in galera (omissis), non riesco a togliermi le sollecitazioni dei massimi vertici di questa regione a tutti livelli… ecclesiastici (omissis), ecumenici, politici, tecnici… tra la massoneria, la Curia e la giunta (omissis) non mi danno tregua. E la Calabria unita».

La guerra dei sei anni Il pensionamento di Antonio Morelli risale ormai a sei anni fa, ma già prima era scoppiata la battaglia giudiziaria con il professor Stefano Fiorucci, poi spostato in Chirurgia d’urgenza, il reparto in cui lavora tuttora anche se – scagionato da ogni accusa – avrebbe dovuto essere riassegnato proprio a Gastro. Nel 2015 arriva la nuova convenzione tra Regione e Università, tuttora inattuata (questa sarà una delle vere patate bollenti della giunta che verrà e del nuovo rettore Maurizio Oliviero), in cui si congela «l’attuale organizzazione fino a nuova determinazione concordata tra le parti». Nuova determinazione che, dopo quattro anni, ancora non c’è, tanto che l’Azienda ospedaliera ha deciso di andare avanti con Clerici attraverso continui rinnovi.

Interrogazioni e diffide Una vicenda così spinosa da finire, nel luglio 2018, sui tavoli del consiglio regionale grazie a un’interrogazione del Movimento 5 stelle: «Nonostante – scrivevano all’epoca Liberati e Carbonari – la Struttura complessa sia, in accordo con quanto stabilito dalla convenzione vigente tra Regione dell’Umbria e Università, una struttura complessa assistenziale a conduzione universitaria, la stessa, da ben cinque anni, viene diretta da un facente funzione ospedaliero nella persona di un dirigente sanitario di primo livello, che non solo non ha alcun ruolo universitario, ma viene nominato con delibere ripetute del dirigente generale dell’azienda ospedaliera di Perugia senza rispettare le idonee procedure richieste dalle normative vigenti». Tutto pienamente legittimo secondo Azienda e giunta mentre pochi mesi dopo, a novembre, ad andare alla carica con una diffida nei confronti di Palazzo Donini è il rettore Moriconi, che chiedeva di «procedere all’attivazione immediata per il conferimento dell’apicalità».

La lettera La penultima puntata è stata raccontata martedì dall’edizione umbra de La Nazione, in cui si parla della lettera scritta da sei dirigenti medici di primo livello su sedici in cui si chiede a rettore, commissario e sindacati di risolvere i problemi nominando un primario, si auspica che la Struttura resti unitaria e si lamentano disfunzioni organizzative. Il tutto condito dalla possibilità di adire le vie legali.

Parla Onnis «È un problema – spiega Onnis a Umbria24 – che chiaramente era alla nostra attenzione, al pari di Nefrologia, Chirurgia pediatrica e altri 8-9 incarichi che andranno a scadenza da qui a dicembre. La lettera? Cerchiamo di seguire in modo trasparente i problemi a prescindere dalle sollecitazioni; non è nel nostro stile intervenire perché ci segnalano delle cose, ma laddove le segnalazioni sono appropriate rispetto ai problemi ne teniamo conto». Necessariamente la situazione non si sbloccherà prima di novembre, con l’insediamento del nuovo rettore e con l’arrivo della nuova giunta regionale: «I prossimi mesi – aggiunge – saranno quelli determinanti per ridefinire gli assetti aziendali; siamo molto sereni per la parte che dipende dalle nostre decisioni e fiduciosi che la discussione e il confronto con l’Università saranno fruttuosi».

Twitter @DanieleBovi