L'Università per Stranieri (foto ©Fabrizio Troccoli)

di Daniele Bovi

Nuova visita degli investigatori della guardia di finanza di Perugia martedì all’Università per stranieri di Perugia. I militari si sono presentati nel corso della mattinata per acquisire documentazione ulteriore sui diversi filoni di indagine aperti: sui tavoli della Procura della Repubblica del capoluogo umbro, infatti, non c’è solo il caso Suarez ma anche le vicende relative al bilancio (in particolare quelle legate agli studenti cinesi) e ai concorsi per ordinari banditi negli ultimi anni.

TUTTO SUL CASO SUAREZ

Nuovo incarico per l’ex dg Nel frattempo a palazzo Gallenga si parla del nuovo incarico che è stato conferito a Simone Olivieri, ex dg dell’Ateneo dopo la seduta del consiglio di amministrazione in cui, lunedì, è stato deciso di avviare un procedimento disciplinare contro Olivieri, ma non di ‘licenziarlo’ (alcuni in cda si sono detti contrari alla rescissione del contratto). Proprio lunedì Francesco Lampone, il funzionario che, come deciso dal cda, fino al 31 dicembre svolgerà a interim il ruolo di dg, ha firmato un «incarico di studio, approfondimento e ricerca» che riguarderà l’«analisi e revisione del regolamento di amministrazione e contabilità», rispetto al quale «si rende necessario un intervento di riconsiderazione radicale».

LE LETTERE DI DIMISSIONI DI GREGO BOLLI 

«CONSIDERANO LA STRANIERI UNA COSA PRIVATA»

Elevate professionalità Il mandato, che durerà fino alla fine del provvedimento di sospensione, nasce dall’obbligo, stabilito dal contratto nazionale del comparto università e ricerca, di conferire al personale di categoria EP (le «Elevate professionalità») «incarichi comportanti particolari responsabilità gestionali di posizioni organizzative complesse». Il tutto, è spiegato nell’ordine di servizio, è stato fatto cercando di non assegnare a Olivieri funzioni che possano incidere sulla gestione di Palazzo Gallenga.

CASO SUAREZ, INDAGA ANCHE L’ANAC

La riunione del Dipartimento Le questioni relative alla didattica – come ad esempio quelle che riguardano la sostituzione dei docenti sospesi – sono state invece quelle al centro del consiglio di Dipartimento che si è tenuto martedì; una riunione in cui, spiegano da palazzo Gallenga, si è respirato un clima di collaborazione. Quella di martedì è stata la prima seduta guidata dal neo direttore Valerio De Cesaris, da molti indicato come possibile candidato al rettorato per il dopo Grego Bolli; altri, probabilmente, si iscriveranno alla corsa che potrebbe tenersi prima di maggio-giugno, periodo in cui l’Ateneo sarebbe dovuto tornare al voto. In ballo però, come emerso nei giorni scorsi, c’è la revisione del meccanismo elettorale (dallo stop al meccanismo dei grandi elettori al maggior peso garantito a studenti e docenti di lingua fino al mandato di sei anni al posto dei tre attuali), sulla quale sono attese a breve delle proposte concrete, così da permettere alla Stranieri di scegliere un nuovo rettore con nuove regole.

PROF VINCE CONCORSO MA LA STRANIERI NON LA CHIAMA

La lettera Qualche giorno fa inoltre un gruppo di studenti ha spedito una lettera a professori, personale tecnico-amministrativo e ricercatori per chiedere «un’assemblea aperta a tutti e discontinuità rispetto alle passate gestioni». «Riteniamo – spiega la Sinistra universitaria Udu in una nota – che la colpevolizzazione di singole personalità non basti. È necessario che si insaturi un confronto costante, volto alla soluzione dei problemi e caratterizzato da una partecipazione – sincera e informata – di tutte le componenti dell’Università, dando in primo luogo voce agli studenti. Una sfida dalla quale nessuno deve tirarsi indietro. Solo così potremo uscire presto, e tutti insieme, a riveder le stelle».

Il corso Sul fronte della didattica ha poi preso il via il «Corso di perfezionamento e aggiornamento professionale in mediatore europeo per l’intercultura», che ha registrato quasi 400 domande d’ingresso. Il modulo, interdisciplinare e rivolto ai 200 che hanno ottenuto l’accesso, si concluderà il 30 giugno ed è articolato in 324 ore di lezione e 36 di tirocinio, per un totale di 360 ore di formazione, «prevedendo un percorso formativo finalizzato a svolgere attività di mediazione interculturale in ambiti quali quelli giuridico, scolastico e sociosanitario. Il ruolo del mediatore interculturale – la cui domanda in termini di mercato del lavoro è sempre più forte – rappresenta – spiega la Stranieri – una sorta di ponte tra gli immigrati e le istituzioni italiane per facilitare e promuovere una corretta integrazione degli stranieri nella società nazionale. L’Università ha una lunga esperienza di formazione diretta a cittadini provenienti da tutti i paesi del mondo ed è quindi la sede ottimale per acquisire una professionalità in questo delicato settore».

Twitter @DanieleBovi

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