Un lettore scrive a Umbria24 e racconta le sue peripezie per aggiornare il proprio green pass dopo la guarigione dal covid.
La lettera «A settembre 2021 ho avuto il Covid – è quanto racconta identificandosi con la redazione e chiedendo di rimanere anonimo -, successivamente alla seconda vaccinazione, ma il mio green pass, ad oggi, non è stato aggiornato da parte della Regione Umbria».
Risulta solo la seconda vaccinazione Non riesce a capire dove sia l’ostacolo per aggiornare il proprio certificato verde: «Ho telefonato al numero 1500 – racconta ancora – e mi è stato confermato che nel software ministeriale risulta la mia malattia, ma la carta sanitaria personale non è stata aggiornata da parte della Regione Umbria. Non so se ciò sia stato dovuto ad una dimenticanza, ad un modo di operare o ad altri motivi, ma di fatto sulla mia carta sanitaria è presente soltanto la data della seconda vaccinazione, ma non quella relativa alla mia guarigione da Covid».
Le comunicazioni intercorse Si attiva autonomamente per provare a trovare una soluzione, quindi contatta «l’Ufficio Igiene e Sanità della Regione. Ho avuto la fortuna di entrare in contatto con una persona della Regione Umbria molto disponibile, cortese e gentile, che mi ha indirizzato sulle cose che avrei dovuto fare per richiedere quanto da me dovuto. Ho inviato una mail all’ufficio preposto dell’Usl Umbria1, all’indirizzo del dott. Igino Fusco Moffa, il quale mi ha risposto dicendo che per ‘ottenere i codici per scaricare il green pass è sufficiente che si rechi dal suo medico curante il quale può inserire la sua pregressa positività sul portale tessera sanitaria https://sistemats4.sanita.finanze.it/simossHome/login.jsp. Scaricherà i codici da inserire sul portale nazionale dei green pass’». Queste le sue considerazioni: «La Regione Umbria non aggiorna il green pass di un cittadino, per negligenza e comunque non ottemperando ad una attività che avrebbe dovuto garantire, e chiede in piena e totale pandemia al cittadino di andare dal medico condotto, per ottenere un documento che l’Ufficio regionale preposto avrebbe dovuto predisporre da mesi. Credo che le parole non servano, bastano questi fatti per comprendere certe cose, personalmente lo ritengo un fatto grave ed andrò fino in fondo alla questione, tutelandomi nelle sedi dovute per ottenere quello che mi spetta di diritto. Probabilmente anche quello che ho descritto testimonia la disorganizzazione aziendale, la scarsa attenzione al cittadino, che investe il comparto sanità della Regione Umbria».
Chiedo di mantenere l’anomimato ma vi lascio il mio riferimento telefonico