Il garante regionale dei detenuti, il professor Carlio Fiorio, un anno fa appena eletto nel corso di un’intervista a Umbria24 disse che uno dei suoi obiettivi prioritari era la realizzazione di un polo universitario carcerario. Un obiettivo centrato giovedì quando a palazzo Murena, sede del rettorato dell’Università di Perugia, Adisu, Ateneo, Fiorio e Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziario hanno firmato il protocollo d’intesa che istituisce il polo. L’accordo, di durata triennale, vuole favorire l’accesso agli studi universitari dei detenuti ospitati negli istituti penitenziari dell’Umbria, garantendo la qualità dell’apprendimento, la coerenza con il programma individualizzato di trattamento redatto per i condannati e contribuendo al mantenimento di condizioni di detenzione dignitose.
Il protocollo L’Università si impegna garantire un’offerta formativa strutturata, sia attraverso l’organizzazione di cicli di lezioni e seminari analoghi a quelli tenuti nelle aule universitarie, sia attraverso le più avanzate modalità e-learning. Sul versante logistico, invece, l’Amministrazione penitenziaria favorirà lo svolgimento delle attività di studio e didattiche, mediante la costituzione di apposite sezioni detentive ed incentivando l’uso del computer e di altri strumenti tecnologici necessari per l’apprendimento. L’Adisu, infine, assicurerà il sostegno agli studenti capaci e meritevoli ma privi i mezzi economici adeguati. Attualmente nelle carceri italiane ci sono 413 detenuti iscritti alle università e, nell’anno 2013-2014, 72 si sono laureati.
Dieci mesi di lavoro «Il protocollo – ha detto Fiorio – è frutto di 10 mesi di lavoro e, per diventare operativo, dovrà essere regolato da accordi esecutivi. L’intesa odierna potrà contribuire a migliorare l’istruzione universitaria e la formazione dei detenuti, grazie alla disponibilità dell’Ateneo di Perugia e dell’Adisu, con l’obiettivo di avvicinare la loro condizione a quella degli studenti liberi». «Sono grato al professor Fiorio – ha detto invece il rettore Franco Moriconi – e a quanti hanno collaborato con lui per arrivare alla stesura dell’intersa firmata oggi. Il nostro Ateneo è interessato a dare il suo apporto per migliorare il livello di formazione di tutti. Questo protocollo, che segna un importante punto di partenza, si affianca al lavoro dei dipartimenti di Agraria e Veterinaria, entrambi impegnati in attività di collaborazione con detenuti».
Il dovere di istruire Secondo Ilse Runsteni invece, provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, «il protocollo dà attuazione a una previsione dell’ordinamento penitenziario che pone l’istruzione, e quindi la formazione e la cultura, come uno dei principali elementi del trattamento penitenziario». Di «dovere istituzionale» infine ha parlato Maurizio Oliviero, amministratore di Adisu: «È la prima volta – ha detto – che Adisu aderisce ad una iniziativa del genere che ha un duplice scopo: il primo un dovere costituzionale, il secondo un riconoscimento a questa terra, attraverso le istituzioni che qui sono rappresentate, che va nella direzione della tutela dei diritti delle persone».