Hikikomori in lingua giapponese significa “stare in disparte”, “isolarsi”: sono giovani che hanno scelto un esilio volontario nella propria stanza, vivendo in disparte dal mondo reale e avendo contatti con nessuno o esclusivamente con il mondo virtuale. Si comincia con l’abbandono scolastico, lo scambio del giorno con la notte, il non riuscire a vivere una quotidianità, una propensione alla fragilità, fino ad una vera e propria patologia. Di questo fenomeno, che come suggerisce il nome, trae origine in Giappone si parlato in Provincia di Perugia (Sala Falcone Borsellino) durante un incontro dal titolo “Esili: Hikikimori e la scomparsa volontaria. La lezione di Pirandello”, promosso dalla rete di professionisti ‘Contaminatio’, con il patrocinio di Prefettura, Provincia, Comune di Perugia, Siulp e dell’Associazione Libertas Margot e di Exit Enter.
Abbandoni scolastici In questi ultimi anni, come attestato da studi eseguiti su indicazione della Regione Emilia-Romagna o Piemonte, si sta registrando un numero crescente di abbandoni scolastici di ragazzi che presentano particolari tipologie di disagio nei rapporti sociali; un disagio profondo, che arriva fino al rifiuto di contatti con altre persone e, a volte, anche con la propria famiglia. Nei casi più estremi di ritiro sociale, vi sono ragazzi che non escono dalle loro stanze e vivono le relazioni soltanto sui social e tramite Internet.
Realtà virtuale «Il fenomeno degli studenti, e non solo, che rifuggono la vita sociale in società, privilegiando quella virtuale di internet e dei social media, si va diffondendo a livello internazionale, con caratteristiche specifiche rispetto ad altre condizioni psicologiche o a patologie psichiatriche – ha spiegato l’avvocato Maria Garzia Luchetti -. Gli organismi che possono essere coinvolti nello studio del problema e nella predisposizione delle modalità operative da adottare sono tra le altre: l’Ufficio scolastico regionale, la Sanità regionale, i Servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, l’Ordine degli Psicologi, le associazioni come la “Hikikomori Italia Genitori”. Contaminatio – spiega Luchetti – sta lavorando ad una bozza di Protocollo su Hikikomori che vuole appunto coinvolgere istituzioni, scuole e Asl per avere così un documento tra i primi in Italia che si occupa del fenomeno emergente». All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Francesco Gatti relatore e moderatore, Lucia Magionami psicologa e psicoterapeuta, Simona Zoncheddu Preside del Liceo Statale Assunta Pieralli, Massimo Pici, Stefano Palombo, Filippo Teglia. Durante la mattinata Mirko Revoyera ha eseguito letture tratte dalle opere di Pirandello.
Presenti anche gli studenti del Liceo Statale Assunta Pieralli.