Annunciano di avere raccolte centinaia di firme i familiari e gli amici degli arrestati e degli imputati sul caso Gubbio che da sabato hanno dato vita ad una iniziativa di solidarietà ai componenti della ex giunta di Gubbio travolta dal caso giudiziario.
La nota «Sono state raccolte in poche ore diverse centinaia di firme – è scritto nella nota a firma dei promotori dell’iniziativa di solidarietà – che chiedono giustizia e non gogna mediatica per gli indagati e solidarietà umana, vicinanza al dolore di famiglie che si sono viste strappare all’improvviso i propri cari. L’iniziativa è promossa dai familiari e dagli amici animati da senso civico e amore di verità nei confronti, non solo degli indagati, ma di un territorio che è stato in questi anni laboratorio di civiltà e di partecipazione e che invece, in questi giorni, viene presentato dai mass-media come centro di malaffare e di intimidazione generalizzata. La raccolta delle firme non nasce – come erroneamente scritto da alcuni giornali- da una posizione innocentista, ma dalla richiesta di un giusto processo, con indagini reali e non linciaggi avallati dall’accanimento e dal clima di sapore medievale, che nella civilissima Umbria, sembrava sconfitto».
Il richiamo simbolico «Di ciò voleva essere testimonianza e monito – è scritto ancora nella nota -, a Gubbio, l’antica gogna di ferro sulla facciata del Palazzo dei Consoli: simbolo di un tempo che, l’alto senso civico di questa città, riteneva ormai superato. Ma noi abbiamo fiducia nell’umanità di questa comunità che, contrariamente a quanto afferma il consigliere Bonci nelle righe della Nazione del 26 febbraio, non è nè tribale nè arcaica. I firmatari contestano, inoltre, il trattamento inumano riservato alle persone inquisite, mai riservato neanche a casi più eclatanti».
Seguo con molta attenzione tutta la questione.
Un saluto a Orfeo.
don Sergio Andreoli
Foligno