La sede del Cnr di Porano (foto tratta dal sito dell'Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri)

Un’interrogazione alla Giunta viene presentata dai consiglieri regionali della Lega, Valerio Mancini e Manuela Puletti, per «scongiurare in tutti i modi» che l’Istituto Cnr di ricerca sugli ecosistemi terrestri venga spostato fuori dall’Umbria. «A dicembre 2022 – si legge in una nota dell’Assemblea legislativa – la direzione del Cnr sembra abbia comunicato di essere alla ricerca di una sede alternativa nel Viterbese poiché la Provincia di Terni non è intenzionata a investire ulteriori spese per Villa Paolina, scegliendo di fatto di abbandonarla». 

La sede del Cnr a Porano La sede dell’Iret a Porano si estende su una superficie di circa mille metri quadrati di cui almeno un quarto occupati da laboratori, uffici, amministrazione, biblioteca, sala convegni, aree di rappresentanza e locali tecnici. 

«Un fiore all’occhiello» Nell’istituto, definito dagli esponenti leghisti «un fiore all’occhiello per la provincia di Terni», lavorano 40 dipendenti. «È sconveniente dal punto di vista scientifico ed economico rinunciare alla sede di Porano – è sempre il comunicato – dato che si arriverebbero a spendere 2,5 milioni di euro a fronte delle poche centinaia di migliaia che da decenni garantiscono collaborazioni e contributi pubblici». Mancini e Puletti sollecitano un incontro con la presidente della Provincia di Terni, Laura Pernazza e con il sindaco di Porano, Marco Conticelli. 

La replica della Pernazza «Non ho mai avuto comunicazioni sul fatto che il Cnr sarebbe orientato a lasciare la sede di Villa Paolina a Porano – sono le parole della Pernazza – anche in recenti interlocuzioni ho confermato la volontà dell’Ente di puntare su quella che consideriamo una realtà storica e di rilievo per Terni e per l’Umbria». La presidente ha già annunciato di incontrare il direttore Carlo Calfapietra per «verificare la situazione e trovare una soluzione valida per assicurare continuità» alla sede di Porano.