‘Giù le mani dalla Don Milani’ è il motto adottato informalmente da docenti e membri del Consiglio di Circolo della direzione didattica Don Milani di Terni, che si schierano contro la proposta dell’assessorato alla Scuola che ne dispone l’accorpamento l’istituto comprensivo ‘De Filis’.
Dimensionamento scolastico «Una scelta drastica – commentano – che andrebbe non solo a cancellare l’identità e l’autonomia della nostra scuola, ma che comporterebbe anche enormi disagi ad alunni, genitori e docenti da un punto di vista organizzativo e della qualità dell’offerta didattica. Tale operazione, infatti, metterebbe fine alla lunga storia della nostra Scuola, che, oltre a perdere la sua autonomia gestionale, amministrativa e didattica, andrebbe a confluire in un unico grande istituto con circa 1.200 allievi e più di 200 docenti, frammentato in ben 12 plessi molto distanti fra loro, dislocati dalla stazione fino a Marmore e Valenza. Con questa operazione si andrebbe inoltre a cancellare il prezioso lavoro svolto dall’attuale Dirigente Luigi Sinibaldi, che in questi 3 anni ha investito tutte le sue competenze per svolgere con la massima dedizione il suo incarico, introducendo importanti innovazioni e ampliando l’offerta formativa per il benessere della sua comunità scolastica. Si perderebbe inoltre il Direttore amministrativo, la Segreteria e tutta una serie di benefici direttamente connessi all’autonomia di una scuola».
Don Milani «Ricordiamo inoltre – si legge in una nota – che la nostra direzione didattica non è mai stata sottoposta a reggenza, ha costantemente aggiornato e dichiarato il reale numero degli alunni frequentanti, ma nonostante ciò risulta l’unica nella città a essere indicata dall’ assessorato alla scuola per l’accorpamento. A nostro avviso, tale proposta andrà ad alimentare il divario già esistente tra scuole ‘intoccabili’ e scuole coinvolte in fusioni forzate che non tengono conto delle reali pesanti conseguenze a esse connesse. Da un punto di vista gestionale, inoltre, l’unione di questi due istituti rappresenterebbe la somma di problematiche e criticità molto simili, che, insieme all’improvviso aumento di plessi, alunni e docenti, andrebbero a rendere ancora più faticosa una corretta gestione dell’intera struttura e a comprometterne seriamente la futura tenuta».
L’appello «Per tutte queste ragioni chiediamo un confronto con il sindaco, in modo da rimodulare una eventuale modifica dell’assetto scolastico della Provincia che risulti meno impattante e netto per tutta la comunità scolastica. Siamo certi che il nostro sindaco e l’assessorato alla Scuola accoglieranno con favore il nostro invito a aprire un tavolo di discussione con i rappresentanti di tutte le parti coinvolte, al fine di raggiungere una soluzione più adeguata a salvaguardare gli interessi dei bambini, delle famiglie e di tutto il personale della scuola».