di Maria Giulia Pensosi

«La giornata del Fiocchetto Lilla nasce grazie e purtroppo all’esperienza di un genitore coraggioso che in memoria della figlia affetta da bulimia ha promosso questa giornata dedicata ai disturbi del comportamento alimentare; dalla sofferenza nasce, a volte, l’opportunità». Martedì mattina, nella Sala Blu di palazzo Gazzoli a Terni, un evento finalizzato all’informazione e sensibilizzazione dei giovani sul problema dei disturbi del comportamento alimentare. ‘Fame d’amore’ è il nome dell’appuntamento chiamato così «perché secondo me – ha spiegato Monia Santini, promotrice dell’evento e presidente della Consulta Giovanile di Terni – alla base di questi problemi c’è il bisogno di affetto». L’iniziativa, alla quale hanno partecipato molti ragazzi delle scuole ternane, si è svolta il giorno prima del 15 marzo, Giornata nazionale dedicata ai disturbi del comportamento alimentare. L’evento, ricco di testimonianze e di storie di vita, vuole anche essere un’occasione per «imparare a tendere la mano a chi ha bisogno».

Istituzioni presenti «La scuola è il momento in cui si acquisisce consapevolezza di noi stessi – ha spiegato il sindaco di Terni, Leonardo Latini -. Credo che giornate come questa, in cui non state chiusi in un’aula, siano molto utili, servono a noi stessi. La prima forma di amore la dobbiamo avere per noi; per avere amore nei nostri confronti dobbiamo conoscerci, sapere come siamo, accettare i limiti e i difetti e puntare sui punti di forza». La consigliera regionale e presidente della commissione Sanità, Eleonora Pace, ha parlato della proposta di legge approvata in Commissione: «Abbiamo iniziato un percorso importante alla fine del primo lockdown, abbiamo iniziato a fare un giro per i numeri centri che si occupano dei disturbi alimentari e abbiamo scoperto un mondo. In questi centri pensavo di trovare donne, ho trovato bambine. Abbiamo pensato a cosa fare per dare una mano e ci siamo messi al lavoro per costruire una legge della Regione Umbria che desse una risposta concreta a questo tipo di patologia. Abbiamo buttato giù una bozza di quello che era giusto fare e lo abbiamo condiviso con gli esperti del settore, credo che dopo due anni di lavoro abbiamo portato a casa un bel progetto. Essere riusciti ad approvare la proposta di legge è un motivo di grande soddisfazione». L’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Terni, Maurizio Cecconelli, ha parlato dell’importanza della sensibilizzazione dei giovani: «Questo evento è stato organizzato dalla Consulta Giovanile quindi parte proprio dai giovani per i giovani e questo è importantissimo. Il Dca è diventano un problema sociale, ma dietro ci sono sempre dei drammi individuali. Mantenere il focus sul tema con queste giornate è molto importante». «I disturbi del comportamento alimentare sono una piaga più che sanitaria, sociale – ha spiegato Massimo De Fino, direttore generale della Usl Umbria 2 -. C’è un aumento notevole dei casi e un abbassamento dell’età, prima venivano interessate soprattutto le donne dai 13 anni in sù, oggi si riduce sempre di più l’età, si arriva a nove anni ed è interessato anche il sesso maschile. Con il Covid è aumentata la percentuale, c’è stato un incremento dal 30 al 35% in tal senso. Noi come Azienda sanitaria abbiamo cercato di seguire questi disturbi con le nostre strutture, in Umbria abbiamo l’eccellenza, due centri, a Todi e a Terni».

Valentina Dallari si racconta All’incontro ha partecipato anche Valentina Dallari, dj e scrittrice, ex tronista di ‘Uomini e donne’, autrice dei libri ‘Non mi sono mai piaciuta’ e ‘Uroboro’, che ha raccontato la sua esperienza personale: «Ho sofferto di anoressia nervosa e questo percorso si è concluso con un ricovero residenziale che mi ha permesso di tornare in forma – ha spiegato -. Ci tengo a dire che per parlare di questo argomento bisogna specificare che i disturbi alimentari non c’entrano con l’estetica, è qualcosa di più profondo, secondo me, è qualcosa che forse non trova un modo per uscire. Io ho avuto una ‘botta’ di popolarità da un giorno all’altro, è stato più che altro un caso, e questo è stato un po’ deleterio, non tanto per un discorso fisico, piuttosto perché ero molto giovane, avevo 20 anni e probabilmente non avevo gli strumenti interni per riuscire a gestire questa mancanza di controllo, non avevo potere su quello che le persone potevano pensare di me, non lo ho neanche oggi, ma oggi ho degli strumenti che mi permettono di andare oltre quello che le persone pensano. Quello che fai vedere in televisione non può essere poi 100% quello che sei realmente e io mi sentivo bloccata in una narrazione che non era mia, io non ero così. Mi sentivo come se fossi chiusa dentro un barattolo e non potessi avere potere sul far vedere quello che io volevo, questa cosa penso che sia stata qualcosa che mi ha mandato il tilt. Il disturbo alimentare arriva come una ‘falsa amica’, probabilmente è una richiesta di aiuto che viene un po’ travisata. A me stava succedendo qualcosa, un trauma non elaborato, che poi è uscito così». La dj ha concluso il suo intervento, toccante per tutta la sala, dicendo: «L’importante è parlarne con qualcuno di cui ci fidiamo».

Animenta Laura Montanari, dottoressa in psicologia clinica vicepresidente dell’associazione di Roma ‘Animenta’, ha raccontato la sua storia e ha parlato dell’associazione: «’Animenta’ si muove su due binari, quello dell’online che ha l’obiettivo di informare e sensibilizzare, e quello dell’offline dove ci muoviamo nelle scuole, attraverso dei laboratori di cucina e costruendo una rete di professionisti. Il nostro motto è ‘Raccontare per sensibilizzare’. Quello che voglio trasmettervi è che anche se i comportamenti che vediamo nell’altro sono apparentemente opposti c’è un filo comune che ci permette di riconoscerci. E questo è ‘Animenta’, storie che si incontrano nel vissuto».

La risposta di Terni All’evento è intervenuto anche il prof. Augusto Pasini, direttore della struttura complessa di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza Usl Umbria 2; Maruska Albertazzi, regista sceneggiatrice autrice di ‘Hangry Butterflies’ e figlia dell’attore Giorgio Albertazzi; Maria Rita Serva, direttore sanitario di ‘Città Giardino’ comunità terapeutico riabilitativa per Dca Terni e Lorella Panarese, responsabile clinico di ‘Città Giardino’ comunità terapeutico riabilitativa per Dca Terni. «Tutti noi dobbiamo tendere una mano – ha detto Maria Rita Serva – e dare dei riferimenti chiari» e a Terni come riferimento c’è anche la comunità ‘Città Giardino’: «Il ‘braccio armato’ della Usl – ha detto la direttrice – noi siamo qui per voi, non siete soli».

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