Dal 1999 a oggi stati diagnosticati 654 casi di Aids conclamato in Umbria, mentre i casi stimati di infezione Hiv ammontano a 750. Questi i numeri dell’Unità operativa Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera di Perugia, diretta dal dottor Claudio Sfara, diffusi lunedì da Federfarma Umbria in vista della Giornata mondiale della lotta all’Aids, che si terrà anche quest’anno il primo dicembre. Dei 654 casi accertati il 67 per cento riguarda maschi dai 36 ai 45 anni, mentre le donne sono comprese tra i 26 e i 35 anni. Nel corso degli anni in Umbria si è evidenziato un «sensibile e sostanziale invecchiamento» dei casi individuati: in particolare si è fortemente ridotto il numero di sieropositivi tra i giovani di età compresa tra i 21-25 anni, con il 48,2 per cento del totale concentrato nella fascia di età tra i 31 e i 45 anni.
I numeri «Il progressivo aumento dell’età mediana – scrive l’Università – indica che il target delle campagne di sensibilizzazione e informazione vada sempre più allargato, non limitandosi solo ai giovani ma esteso anche alla popolazione adulta». La maggior parte delle infezioni avviene per rapporti sessuali, in special modo quelli etero non protetti con partner già sieropositivi (54,6 per cento), mentre per quelli tra omosessuali la percentuale è del 23,2 per cento; l’Università segnala poi la crescita delle cause ignote che hanno portato all’infezione, cioè dei casi in cui il paziente non riesce a ricostruire le sue abitudini: 6,6 per cento. La maggior parte dei malati conosciuti all’Unità operativa dell’Università di Perugia è composta da persone italiane (68 per cento), mentre tra gli stranieri il 21 per cento è africano e il 5 per cento europeo. Quanto alle nuove diagnosi, sono state 59 nel 2012, 57 nel 2013 e 53 nel 2014 e se si guarda all’incidenza ogni 100 mila abitanti l’Umbria nel 2014 con il suo 6,1 era al quinto posto tra le regioni.
La Giornata Giovedì in occasione della Giornata mondiale nelle farmacie saranno distribuiti materiali informativi gratuiti volti a richiamare l’attenzione su una malattia che non è affatto scomparsa anche se, grazie all’impegno della ricerca e, appunto, alle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, ha ridotto fortemente il tasso di mortalità. Giovedì dunque, tutti i farmacisti dell’Umbria indosseranno il fiocchetto rosso e ricorderanno, grazie a una piccola brochure, quali sono i comportamenti a rischio e l’importanza di sottoporsi al test ogniqualvolta si dovesse avere anche un piccolo dubbio. Lo scorso anno, per supportare la campagna anti Aids di Federfarma Umbria venne lanciato un video-spot con la collaborazione dei Sette Cervelli e di Fabrizio Ravanelli: l’iniziativa superò le 135 mila visualizzazioni e lo spot sarà rilanciato in rete anche quest’anno.