di Daniele Bovi

Venti milioni di euro, centesimo più, centesimo meno. A tanto ammontano le somme che Gesenu deve riscuotere dai suoi utenti; una piccola montagna cresciuta nel corso degli ultimi dieci anni, dal 2006 a oggi. Del tema dell’evasione tariffaria si è parlato venerdì durante la seduta della commissione Bilancio di palazzo dei Priori (ospite il presidente Luca Marconi), dove i temi centrali sono stati quelli della vendita delle quote di Gesenu e dei maggiori poteri da conferire al Comune, che dell’azienda detiene il 45 per cento. Amministrazione comunale e società stanno lavorando insieme per cercare di abbattere la montagna: «Gli uffici – assicura l’assessore al Bilancio Cristina Bertinelli – stanno lavorando quotidianamente con l’azienda per cercare di rendere più efficiente il servizio di riscossione e limitare al minimo le sacche di evasione».

IL DIBATTITO SU CESSIONE E POTERI

Buoni risultati In particolare, come ha spiegato il dirigente del settore Servizi finanziari del Comune Mirco Rosi Bonci, l’amministrazione hanno chiesto all’azienda un report mensile, al massimo bimestrale, attraverso il quale tenere costantemente sotto controllo la situazione che riguarda le somme riscosse, quelle iscritte a ruolo e tutte le voci che compongono la tariffa. «Le annualità pregresse – dice – sono abbastanza rilevanti e da parte nostra abbiamo invitato il gestore ad accelerare sul fronte della riscossione e della messa a ruolo». Il lavoro si concentra anche sull’ampliamento della base impositiva, come per esempio tutti gli studenti che vivono in affitto in città. «Tutti i contratti – assicura Rosi Bonci – sono stati inseriti. Nel complesso si stanno ottenendo buoni risultati, sia riguardo al recupero dei crediti che sull’allargamento della base imponibile».

Twitter @DanieleBovi