Al centro l'ad Gentile e il presidente Marconi

di Daniele Bovi

Ancora qualche giorno per limare gli ultimi punti, da condividere anche con i nuovi arrivati e poi, a metà novembre, un appuntamento pubblico per presentare il nuovo piano industriale con cui Gesenu punta a rilanciare l’azienda. Punti salienti, la discarica di Pietramelina che, chiusa pochi mesi fa, diventerà polo di produzione del biogas, Ponte Rio il centro di recupero per carta e gli altri materiali come plastica e legno. Altro capitolo importante il consolidamento delle attività nel Centro Italia e la razionalizzazione di tutto il sistema delle partecipate. Di più però non trapela. Quel che sembra certo è che nel documento non ci sarà più una delle richieste avanzate in tante occasioni dall’ex presidente Luciano Ventanni, ovvero quella di un prestito-ponte da 6-7 milioni in attesa che la montagna di crediti vantati da Gesenu nei confronti di quei tanti comuni (specialmente siciliani) dove l’azienda ha vinto appalti, entrino nelle casse con maggiore regolarità.

I conti «A tutti – dice l’amministratore delegato Silvio Gentile – piace fare impresa con più soldi ma poi bisogna fare i conti con la realtà». E la realtà è che i soci (il Comune di Perugia detiene il 45%, altrettanto Manlio Cerroni mentre il 10% è in mano a Carlo Noto La Diega, uomo vicino a Cerroni) al momento di aprire il portafoglio non sembrano avere alcuna intenzione. Quanto al fronte crediti i dirigenti, che sabato hanno inaugurato la nuova isola ecologica di via della Pallotta della quale si dirà più avanti, promettono per ottobre «buone nuove». Buone nuove che potrebbero esserci anche nel 2015, visto che Gesenu spiega di essere al lavoro per una diminuzione della bolletta.

FOTOGALLERY: LA NUOVA ISOLA DI VIA DELLA PALLOTTA

Tavolo Nel complesso però è tutta la partita dei rifiuti che ha bisogno di una revisione: «Noi – ha detto il vicesindaco Barelli – abbiamo l’intenzione di lavorare su una serie di progetti. Bene che la differenziata sia al 60% e vogliamo anche andare oltre il 65%, ma il rifiuto deve diventare una fonte ricchezza». Insomma, con i materiali differenziati si deve guadagnare di più. Quello che Barelli ha in mente poi è «un tavolo – spiega – per parlare della governance dei rifiuti con tutti i soggetti interessati, e di ciò ho già accennato ai dirigenti di Confindustria Perugia». L’inaugurazione di sabato è stata anche la prima uscita pubblica del giovane Luca Marconi, nuovo presidente della società per la cui nomina molto ha lavorato Ncd. «Noi – spiega il numero uno – dovremo lavorare per rilanciare l’azienda, che ha un forte ruolo sociale, e il rapporto che ha coi cittadini. L’isola ecologica è un primo punto di partenza».

L’isola Un’isola «della quale – dice l’ingegner Massimo Pera – c’era necessità vicino ad un’area urbana e pensata per servire circa 30 mila abitanti». Oltre 2.500 i metri quadri di superficie (prima in stato di abbandono) dove potranno essere portati i rifiuti, da quelli più ingombranti (come lavatrici e altri grandi elettrodomestici) alla plastica passando per oli, pile, inerti, batterie delle auto e così via (vietato invece portare organico o pneumatici). All’ingresso dopo aver mostrato la tessera (la Amicard che si può richiedere anche alle isole) c’è una grande bilancia dove quanto viene conferito può essere pesato così da ottenere uno sconto in bolletta fino a un massimo di 35 euro (per ogni chilo di rifiuti infatti c’è un incentivo di 7 centesimi di euro). Quasi 70 mila euro con questo sistema sono tornati nel 2013 nelle tasche dei cittadini, con oltre 3 mila utenti che nel 2013 hanno deciso di usare le strutture di Gesenu; quella di via della Pallotta si aggiunge alle altre che si trovano a Sant’Andrea delle fratte, San Marco, Ponte Felcino, e Collestrada.

Twitter @DanieleBovi

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