di Chia.Fa.

Circa 5,5 milioni alla ex ferrovia Spoleto-Norcia e altri 100 mila euro per lo sviluppo economico del territorio. A dare il disco verde ai fondi già previsti dall’ordinanza 128 dell’ottobre 2022 è stata mercoledì la cabina di coordinamento del sisma, dando il via libera al Programma di sviluppo del turismo lento delle quattro regioni terremotate, che vale complessivamente 47 milioni di euro. Il piano di investimento è stato definito dal commissario Guido Castelli «il più grande del Paese per il turismo lento e sostenibile» e avrà «l’obiettivo – sono le sue parole – di valorizzare e rilanciare il patrimonio naturistico, culturale storico, artistico attraverso una strategia sinergica tra i territori».

Ex ferrovia, altri 5,5 milioni Dopo un anno e mezzo di attesa, dunque, si cambia passo sulla ex ferrovia Spoleto-Norcia, prevedendo il recupero della Galleria San Martino necessario per restaurare la struttura parzialmente danneggiata fino alla statale 685 Tre Valli, restituendo così unità strutturale al tracciato. Un altro intervento è previsto tra Piedipaterno e Balza Tagliata-Casale Volpetti, dove il tracciato è stato “mangiato” dalla statale e va quindi realizzato ex novo attraverso dei ponti sul fiume Corno. Sempre coi 5,5 milioni, poi, si potrà procedere alla sistemazione idraulica del tratto da Serravalle di Norcia a Norcia. Infine, un sostegno di 100 mila euro è destinato allo sviluppo del tessuto produttivo locale attraverso azioni di promozione o sostegno alla creazione di attività per il potenziamento di servizi ai turisti.

Cercansi cantieri Complessivamente, va detto, negli ultimi anni sono stati stanziati oltre 21 milioni di euro per la ex ferrovia Spoleto-Norcia, ma è da tempo che non si assiste all’avvio di cantieri in grado di dare una svolta al completamento della ciclovia pluripremiata.

Ascani (Pd): «Grande bluff su sisma 2023» Per l’altro terremoto dell’Umbria, quello del 2023 che ha colpito la zona a confine tra Perugia e Umbertide, invece, è la deputata Anna Ascani (Pd) ad attaccare il Governo, bollando «l’emendamento all’articolo 36 del Decreto legge sul Pnrr, che riguarda questi territori, è un cinico bluff». In particolare, va avanti Ascani «non si capisce come l’esecutivo intenda finanziare il processo di ricostruzione e perché preveda iniziative che complicano le procedure burocratiche. Ho chiesto, con un ordine del giorno, stanziamenti adeguati e in tempi rapidi e, così, la menzogna è stata smascherata: semplicemente le risorse non ci sono. Promesse false, appunto».

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