Il rettorato dell'Università di Perugia

di Daniele Bovi
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Il Tar dell’Umbria sospende il giudizio anche sul ricorso del professor Mauro Volpi, il docente di diritto costituzionale che all’inizio di maggio era stato escluso dalla Commissione elettorale centrale dell’Ateneo dalla corsa per il rettorato. I giudici, che non entrano nel merito dell’esclusione, nel respingere il ricorso di Volpi partono dall’ulteriore rinvio (nuova udienza il 19 giugno) disposto mercoledì per quanto riguarda le elezioni studentesche e scrivono che «in relazione alla disposta sospensione non si palesa l’esistenza del grave e irreparabile danno neanche sotto il profilo della parità di trattamento fra i candidati alle elezioni rettorali dell’Ateneo perugino quantomeno sino alla prossima camera di consiglio del 19 giugno». Insomma, si può aspettare almeno fino alla prossima udienza in cui si cercherà di risolvere il caos legato alle mancate elezioni studentesche.

L’appello Dopo l’ulteriore sospensione di mercoledì infatti, con l’auspicio di una soluzione «politica» del caso (ovvero con la speranza che si azzeri tutto e che il rettore convochi presto nuove elezioni studentesche) è proprio su quest’ultima che le varie liste continuano a ragionare, partendo da posizioni divergenti. L’Udu-Sinistra universitaria, anche attraverso un appello a «studenti, ricercatori, professori e a tutti i candidati rettore», chiede un colpo di spugna su tutto quanto successo, nuova Commissione elettorale, regole chiare e nuove elezioni: «Ripartiamo da zero – scrivono – con regole trasparenti». «Se c’è una reale volontà di evitare il procrastinarsi di un periodo di incertezza – aggiungono -, la soluzione esiste ed è facilmente attuabile».

No di Cl Una soluzione che non piace ai ragazzi dello Student’s office (CL), che imputano l’ulteriore sospensione imposta dal Tar alle altre liste: «La causa del rinvio – scrivono – è dovuta alle lungaggini processuali esasperate dalla presentazione all’ultimo momento dei motivi aggiunti da parte dell’Udu, nonostante avessero l’accesso agli atti da tempo, e dal mancato atto di costituzione delle associazioni controinteressate (atto necessario affinché il Tar possa procedere più velocemente)». Poi la bocciatura dell’auspicato, da parte degli altri (anche Alleanza universitaria è pronta a sedersi al tavolo), colpo di spugna: «Il vero atto di responsabilità – scrivono -, che tutela tutte le parti in causa, è favorire un immediato giudizio del Tar al cui esito ci rimettiamo per rendere possibili le elezioni studentesche ed evitare il commissariamento dell’Università».

Rischio quorum Negli ambienti dell’Udu c’è poi chi tira fuori il problema del quorum in caso si vada ad elezioni senza le moltissime liste  di Sinistra universitaria e Alleanza universitaria (Pdl) escluse. Punto di partenza del ragionamento è la bassa affluenza che di solito caratterizza questo tipo di elezioni nei vari Atenei e che, in genere, si aggira intorno al 10% degli studenti iscritti. Se si andasse al voto senza i rappresentanti delle due associazioni che di solito raccolgono la maggioranza dei voti sarebbe a rischio il raggiungimento del quorum, che è fissato al 5% degli aventi diritto. E senza quorum le elezioni sarebbero nulle. Insomma, c’è il rischio di un ennesimo flop che complicherebbe ulteriormente la situazione.