La nuova segnaletica

Dopo 175 giorni dal sequestro, il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, ha autorizzato la riapertura al traffico, tra Romagna e Toscana, del viadotto Puleto in E45 anche ai mezzi pesanti fino a 30 tonnellate. La notizia è stata comunicata questa mattina da Anas all’assessore regionale ai trasporti dell’Umbria, Giuseppe Chianella. «Dopo lo sblocco dei lavori dei giorni scorsi – dichiara – domani, giovedì 11 luglio, arriverà dunque la riapertura ufficiale della E45 al traffico ai mezzi pesanti fino a 30 tonnellate, su una corsia per ogni senso di marcia, con il limite di velocità a 50 km orari».

Ripristino totale Anas intanto dovrà provvedere ai lavori di consolidamento per permettere il totale ripristino della viabilità dell’infrastruttura. In particolare dovranno essere sostituti i baggioli e i guard-rail. «Si tratta indubbiamente di una buona notizia che coinvolge in pieno anche l’Umbria e gli automezzi in transito attraverso la nostra Regione – ha sottolineato l’assessore Chianella -. Tutto ciò ovviamente nell’ottica di giungere a breve termine alla riapertura a tutti i mezzi, anche a quelli sino a 44 tonnellate, che rimane l’obiettivo centrale per un rapido ritorno alla normalità e dunque la cessazione di tutte le problematiche, i disagi ed i danni per l’utenza causati dalla chiusura della E45».

Iniziativa dei sindacati Proprio oggi Cgil, Cisl e Uil sono tornate a chiedere la riapertura totale dell’arteria, annunciando per martedì 16 luglio 2019 dalle 9 alla scuola Bufalini di Città di Castello un’iniziativa pubblica dal titolo “E45, fondamentale infrastruttura per l’Italia: riattiviamola” alla quale interverrà, tra gli altri, Andrea Cuccello, segretario nazionale Cisl. «Era il 15 febbraio 2019 – ricordano i sindacati – quando il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, in visita ufficiale sul viadotto Puleto – il tratto della E45 chiuso al traffico perché giudicato non sicuro dal tribunale di Arezzo – annunciava la “riapertura integrale della viabilità entro poche settimane”. In realtà sono passati quasi 5 mesi e la situazione è rimasta assolutamente bloccata, con enormi danni economici per i territori coinvolti, alta Umbria in primis. Crediamo che sia il momento di unire gli sforzi di tutti i soggetti rappresentativi del territorio, istituzioni, associazioni di impresa e lavoratori – spiegano i sindacati – per arrivare allo sblocco di una situazione ormai assolutamente insostenibile».

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