Come ogni anno marzo rappresenta il mese dei bilanci per la società San Vincenzo de’ Paoli che purtroppo, col passare del tempo e il dilagare della crisi, anno dopo anno si trova a fare i conti con risorse sempre minori per aiutare i più bisognosi.

Povertà 118 volontari, 13 in più rispetto allo scorso anno, 14 conferenze parrocchiali e un Centro di ascolto in via Aminale, una storia lunga 65 anni, quasi 4.000 assistiti nell’ultimo anno ed oltre 156 mila euro di aiuti elargiti (2 mila in più rispetto al 2013) circa 100 tonnellate di generi alimentari elargiti dal ‘Banco Alimentare’ di Perugia o raccolti tramite donazioni di privati o collette autonome organizzate nei supermercati della città. Nell’attività del giro notturno di assistenza ai clochard, distribuiti 60 sacchi a  pelo, 160 sacchetti con prodotti per l’igiene personale e 2.800 sacchetti con generi alimentari: questi i numeri dell’associazione che denuncia gravissime difficoltà nella gestione delle attività di assistenza a poveri e senzatetto di tutto il territorio diocesano.

Catanzani Dalla relazione della presidente diocesana dell’associazione, Antonella Catanzani, emerge un quadro sociale ed economico davvero preoccupante. Da una parte il numero di poveri cresce sensibilmente, dall’altra la San Vincenzo de’ Paoli ha sempre maggiori difficoltà nel dare risposta alle loro esigenze. «Nel 2014, per la prima volta nella nostra storia, gli assistiti (3.877 in totale) risultano diminuiti rispetto a quelli dell’anno precedente, ma non perché siano diminuiti i poveri, anzi le situazioni si sono aggravate, – scrive la presidente dell’associazione – è diminuita la nostra capacità di aiutarli per mancanza di disponibilità economiche. Il tutto – prosegue – in un momento veramente tragico in cui incontriamo quotidianamente sempre più persone private della voglia di vivere a causa dei crescenti disagi economici e quindi esistenziali».

2014 La Società di San Vincenzo dè Paoli opera nella Diocesi di Terni-Narni-Amelia dal 1950, un lungo passato alle spalle dunque; eppure nella relazione delle Catanzani si legge: «Quello appena trascorso è stato l’anno più difficile nella gestione pratica dell’associazione. Una congiuntura sfavorevole di eventi ci ha portato a chiudere una conferenza (la San Giovanni Bosco) e per le altre a sospendere per alcuni periodi l’elargizione di aiuti economici Abbiamo rimandato a mani vuote almeno il 25% delle persone che ci hanno chiesto aiuto».

Volontariato «Abbiamo veramente messo alla prova la nostra vocazione, perché di vocazione si tratta: i nostri soci sono volontari al 100 per cento, non percepiscono nessun tipo di rimborso – scrive ancora Antonella Catanzani – ma contribuiscono ciascuno secondo le proprie disponibilità economiche e soprattutto donano sé stessi nel sostegno a chi soffre. Se malgrado l’ostruzionismo incontrato siamo ancora qui è perché quel fuoco di carità che si è acceso nel nostro cuore tanti anni fa  brucia ancora».

Denaro «Oltre al nostro Coordinamento interregionale che ci ha inviato una cospicua donazione e alla Diocesi che ci ha devoluto 30 mila euro dai fondi dell’8 per mille, dobbiamo ringraziare – scrivono dalla San Vincenzo de’ Paoli – le persone che passando alle porte del cimitero ogni giorno ci lasciano la loro offerta, i pensionati che ogni mese ci mandano la busta con il loro contributo, il popolo delle parrocchie che ci devolve le offerte o le buste di cibo. I principali soggetti che ci hanno sostenuto e che ringraziamo – si legge – sono Fondazione Carit, Diocesi di Terni-Narni-Amelia, Banca Crediumbria, Cosp Tecnoservice, Biscottificio Sant’Angelo, Lions Club Terni Host, Fondazione Micheli.

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