Per le Regioni è «urgentissimo» aprire una riflessione sulle regole di cambio dei colori delle e sul green pass. Si muove la Conferenza delle Regioni, guidata dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che nelle ultime ore ha chiesto al governo di tornare al tavolo per rivedere le norme oggi in vigore.
Restrizioni solo per no vax In questo quadro si fa largo, neanche tanto velatamente, l’ipotesi di restrizioni per i soli no vax. A dirlo esplicitamente è il presidente della Liguria, Giovanni Toti: «In Conferenza delle Regioni ho chiesto che la zonizzazione del Paese, quindi la divisione in zona gialla, arancione o rossa, valga soltanto per i non vaccinati. I vaccinati invece potranno continuare ad organizzare la propria vita, il lavoro, la socialità». La cautela è d’obbligo, anche se con le festività di Natale all’orizzonte grandi sono le paure che l’attendismo possa compromettere tre settimane ad alta concentrazione turistica, specie nel Nord Est del Paese dove ci sono cinque delle sette province che, secondo Gimbe, fanno registrare più di 150 casi ogni 100 mila abitanti: Trieste, Bolzano, Gorizia, Padova e Vicenza.
Fedriga: «Capire come intervenire» Più cauto sulle restrizioni per i soli no vax Fedriga secondo cui occorre rapidamente verificare «la tenuta delle regole attualmente vigenti e adottate in assenza dell’attuale percentuale di vaccinati e dello strumento della certificazione verde». Il capo dei presidenti di Regione, comunque, manifesta preoccupazione «per il peggioramento dello scenario di rischio epidemiologico in alcune aree del Paese ed anche per la ricaduta che tale situazione potrebbe avere sulla ripresa economica e sulle attività sociali, a pochi giorni dall’avvio della stagione turistica invernale e a poche settimane dalle festività natalizie. Ecco perché è fondamentale una riflessione con il governo, per capire come poter intervenire. Occorre – conclude – individuare interventi condivisi partendo dalla considerazione dei danni economici incalcolabili legati all’incertezza che i prossimi passaggi di zona rischierebbero di provocare alle attività e, inoltre, bisogna accelerare la campagna vaccinale, partendo sin da subito con la somministrazione della terza dose a tutti i cittadini».
Coletto: «Hanno senso se su tutto il territorio» In Umbria parla l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto secondo cui, riporta l’Ansa, «eventuali restrizioni per i non vaccinati per il Covid avrebbero senso solo se applicate in maniera uniforme a livello nazionale. Altrimenti porterebbero solo a inasprire gli animi». Per Coletto, dunque, «sarebbe inutile chiudere in alcune zone e lasciare aperti i collegamenti. Ormai abbiamo visto – ha detto – che il virus si muove attraverso gli spostamenti della popolazione. Umanamente capisco tuttavia la preoccupazione dei governatori». L’assessore, poi, mette a confronto la situazione italiana con quella di altri paesi d’Europa: «Basta guardare i dati delle vaccinazioni – evidenzia – in Italia siamo a una copertura di quasi l’85 per cento della popolazione, l’Austria al 66 e la Germania al 68. Non c’è da dire altro».