Monsignor Boccardo alla seconda Festa della famiglia

Sono circa un migliaio le persone che hanno partecipato alla seconda edizione della festa della Famiglia organizzata dall’Archidiocesi di Spoleto-Norcia. «Sono molto lieto – ha affermato monsignor Renato Boccardo – di incontrarvi e vi ringrazio della risposta generosa, mi fa davvero grande piacere ritrovarmi con voi e dirvi la stima, l’amicizia e la fiducia con cui accompagno il vostro cammino quotidiano».

Mille presenti A confermare la grande partecipazione, perlopiù spoletino, sono gli 831 pasti consegnati dai volontari che si sono spesi per la realizzazione dell’appuntamento. La giornata, pensata per dare visibilità alla bellezza della famiglia, realtà umana semplice e ricca allo stesso tempo, fatta di gioie e di speranze, di fatiche e di sofferenze, è iniziata con l’accoglienza dei partecipanti curata dai ragazzi della Pastorale giovanile diocesana.

Le attività I bambini dai 3 ai 5 anni sono stati accolti in alcuni locali del priorato di San Gregorio, dove alcuni animatori hanno organizzato giochi e attività manuali, mentre quelli dai 6 ai 10 anni si sono invece ritrovati al Giardino dello sport e sono stati intrattenuti da varie attività e dai giochi di prestigio del mago Cremino, Nicola Amici un bambino di 9 anni di Cascia. Gli adulti, infine, si sono suddivisi in tre luoghi differenti e hanno partecipato a un momento formativo sul tema della giornata, Famiglia: accoglienza, festa e missione.

Colloqui con don Sciortino Nella basilica di San Gregorio don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, ha lodato la festa della Famiglia di Spoleto: «Oggi in questa bella città tante persone sono scese in piazza non per protestare, per recriminare o per manifestare contro qualcuno o qualcosa, ma solo per fare festa, festa alla famiglia. In un clima gioioso si è testimoniato la bellezza della famiglia, di cui tutti devono prendersi cura, perché se sta bene la famiglia sta bene anche il Paese. Se cresce la famiglia, cresce anche il Paese. Non ci sono – ha proseguito Sciortino – famiglie perfette, indenne da problemi, ma famiglie in cammino verso la perfezione».

Monsignor Chiarelli Nella sala Antonelli del priorato di San Gregorio monsignor Lorenzo Chiarinelli, vescovo emerito di Viterbo, ha richiamato i presenti al compito educativo, citando il brano del Vangelo di Luca A Gerusalemme per la festa di Pasqua. In questo brano si racconta un dramma familiare: nel pellegrinaggio a Gerusalemme Gesù si smarrisce, non è più nella carovana. Maria e Giuseppe si mettono a cercarlo e si domandano «Cosa abbiamo sbagliato? Che cosa non abbiamo fatto?». Dopo tre giorni trovano Gesù, che non era partito, nel tempio ad ascoltare ed interrogare i maestri. «Gesù – ha detto monsignor Chiarinelli – ha voluto insegnare che le relazioni, anche quelle più sane, non sono assolute: il metro è la volontà del Padre, il rapporto con lui».

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