di Maria Giulia Pensosi

Si torna a parlare del centro sportivo delle Fere. Sì perché un comitato di cittadini ha notificato un ricorso al Tar nei confronti degli atti di variante urbanistica relativi all’area individuata per la nuova struttura. La notizia corre sui social, è partito tutto sabato pomeriggio da un post del vice presidente della Ternana calcio, Paolo Tagliavento, e poi da uno simile del patron rossoverde Stefano Bandecchi dai quali trapela disappunto e rammarico: «Fare progetti per poi realizzarli in questa città, nella mia città, sembra diventato impossibile». Intanto in serata il sindaco Latini spiega che l’amministrazione sta valutando il «ricorso sotto il profilo tecnico e giuridico» e Bandecchi pubblica un nuovo video: «Pietra sopra al centro sportivo, la Ternana dal prossimo anno si sposterà a Roma. Basta Umbria, basta Terni. I giocatori vivranno in una città che ha ambizioni».

PODCAST – IL «CICLONE BANDECCHI» E L’AFFARE STADIO-CLINICA

Le parole del sindaco Latini A confermare la notizia del ricorso sabato sera è stato il primo cittadino di Terni con un post social: «Con riferimento ad alcune notizie che stanno circolando in queste ore, mi sembra opportuno precisare che è stato notificato da parte di un comitato ricorso al Tar nei confronti degli atti di variante urbanistica relativi all’area individuata dalla Ternana calcio per la realizzazione del centro sportivo – scrive Latini -. Vorrei rassicurare tutti che come amministrazione comunale ci siamo già attivati e stiamo valutando il ricorso sotto il profilo tecnico e giuridico, affinché la vicenda si risolva nel miglior modo possibile per la nostra città. Abbiamo già dimostrato di credere a questo progetto, così come a tutte le iniziative che siano occasione di crescita e sviluppo per Terni».

«Tutti calmi» A intervenire sulla questione ancora una volta il presidente Bandecchi con un lungo video social: «Ho saputo che hanno fatto un ricorso, come ha scritto il sindaco, e tutti sono stati informati sul fatto che non potremo fare il centro sportivo della Ternana – spiega il patron rossoverde -. Ricorso fatto da questa associazione, non so bene come si debba chiamare, ma voglio dire subito una cosa, non vi innervosite contro queste persone, state sereni. Le persone che sono in questo gruppo sono anziani e qualcuno nemmeno risiede a Terni, i veri responsabili di questa cosa hanno tirato il sasso poi nascosto la mano. Tutti calmi». Parla in modo pacato il presidente delle Fere che poi aggiunge: «A Terni si aprono evidentemente per me delle riflessioni particolari, o Terni è piena di imbecilli o piena di codardi – sorride -. Gli imbecilli perché c’è gente che si presta a fare delle cose che giusto uno come me può dire di stare sereni, dei codardi perché dopo aver tirato la pietra, scappano».

Bandecchi «Ternana a Roma» «Sarebbe stato un investimento di 15 milioni indispensabile il centro sportivo, però non c’è problema – continua il presidente delle Fere – ho degli amici a Roma con centri sportivi, io risparmio, loro diventano un po’ ricchi e la Ternana dal prossimo anno si sposterà a Roma. Basta Umbria, basta Terni. I giocatori vivranno in una città che ha ambizioni. Mettiamo una pietra sopra al centro sportivo, ma senza la Ternana non può sognare. Siccome io voglio sognare il centro sportivo lo andiamo a utilizzare in una città che ne ha già tanti. Sta di fatto che la Ternana non camminerà più nelle strade di Terni perché questo non è possibile. Io voglio stare in Serie B con l’ambizione di fare campionati eccellenti e per questo dobbiamo offrire alla nostra squadra tutto ciò che serve, Terni non è la città giusta per poterlo fare». Il video termina con una battuta e qualche risata: «La Ternana verrà a giocare al Liberati, però alza e se ne va, la domenica veniamo a trovarvi a Terni – chiosa Bandecchi – che poi a Terni sinceramente non so che cosa ci volete fare, io ho anche molti semi d’agricoltura, possiamo farci un orto a Terni sempre che qualche idiota non si lamenti anche di questo».

Melasecche ‘dice no’ al ricorso Domenica mattina l’assessore regionale Enrico Melasecche con un post social ha chiesto che venga ritirato il ricorso: «Faccio un appello pubblico ai firmatari di quell’atto perché prevalgano gli interessi generali della città rispetto a comprensibili dubbi in merito alla propria privacy ed a interessi che, pur legittimi, non possono prevalere rispetto a progetti che muovono su Terni investimenti enormi, un futuro di forte crescita, una immagine di città degli sport, molti posti di lavoro e un grandissimo entusiasmo – scrive -. Gli interessi privati non possono non essere ridimensionati per trovare soluzioni ragionevoli nelle risposte tecniche pur possibili. Ho letto il ricorso. Il precedente progetto sull’intero comparto di Villa Palma prevedeva la costruzione di oltre 60.000 metri cubi, una volumetria assurda in quei luoghi, con un insediamento urbano pesantissimo, una vera e propria speculazione edilizia. Oggi il quadro è totalmente diverso, non vi si realizza uno stadio ma tre campi di calcio nel verde curato ed i servizi connessi, con volumetrie minimali, con una illuminazione inferiore ad un decimo di uno stadio, con corpi illuminanti che impediscono l’inquinamento luminoso. Si valorizza l’intera area di Villa Palma». L’assessore parla ai cittadini: «Mi rivolgo alla sensibilità di persone che da generazioni vivono a Terni, qui lavorano ed hanno rapporti con tutti, che non possono non avere a cuore progetti sfidanti come questo del centro sportivo. Terni deve recuperare quello spirito cittadino che da anni sto cercando di coagulare attorno ad una visione alta, molto alta, di rilancio, che porterà giovamento a tutti. È evidente che bloccare il centro sportivo porterà necessariamente nocumento agli altri progetti in corso, come quello dello stadio e della clinica».

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