Il Comitato Servizi educativi comunali (Co.Sec), reduce da una giornata di fuoco vissuta nella sala consiliare di palazzo Spada, a sangue freddo annuncia la massima collaborazione al confronto con i consiglieri, in sede di commissione.

Il Comitato «Saremo lieti – scrivono – di avviare un processo costruttivo che dia vita a soluzioni condivise ed innovative, e faremo in modo che la discussione si svolga in un clima sereno e disteso».  Sereno? Forse. A soffiare vento di tempesta ci pensano i Grillini: online un breve video del consiglio di lunedì. L’invito al click per vederlo: «Ascoltate come il sindaco e il presidente hanno a cuore questa situazione».

Caso mense Il Natale, forse, rende tutti più buoni e allora ecco che, alla fine, da una parte Palazzo Spada ha concesso una seconda opportunità, dall’altra mamme e papà si dichiarano pronti a giocarsela in commissione, obiettivo: trovare un compromesso che non penalizzi nessuno. Una proposta, i genitori, di fatto l’hanno già bella che formulata anche se informalmente: «Il Comitato – scrivono – auspica che, nel caso in cui si procedesse con il piano di realizzazione di un centro unico di cottura cittadino, l’utenza possa beneficiare, grazie al raggiungimento degli obiettivi di economicità, di una diminuzione della quota di compartecipazione. Nel caso in cui venga garantito il mantenimento delle cucine in loco, solo allora potrebbe aprirsi un’ipotesi di equo scaglionamento della tariffa per fasce di reddito, certificate tramite Isee». Sempre dal Comitato poi ecco lo slogan per un servizio desiderabile: ‘biologico, filiera corta e chilometro zero’. Questi tre termini  – affermano – vanno applicati non solo alla fornitura delle materie prime, ma con riguardo all’intero processo di erogazione del pasto, sino alla messa in campo di strategie anti-spreco alimentare e zero-rifiuti.

Il video diffuso dal M5s Che lunedì in consiglio ci fosse un gran baccano è innegabile, ma dal Comitato tendono a precisare: «Non si è trattato di una bagarre orchestrata da pochi scalmanati fomentati dai partiti di minoranza. Ci spiace che molti consiglieri la pensino così e non abbiano capito che il Co.Sec è dotato di testa pensante, rappresenta l’utenza insoddisfatta, delusa e stanca, che desidera strenuamente che in futuro altri possano usufruire del servizio così come noi stessi lo abbiamo conosciuto ed apprezzato». Nel caos della stessa seduta di lunedì 21 dicembre, il M5s ha diffuso sui social un video tratto dalle registrazioni del servizio streaming del Comune, in cui pare che il sindaco Leopoldo Di Girolamo suggerisca al presidente Giuseppe Mascio di far sgomberare l’aula. Nello stesso, il primo cittadino sembra che affermi, in dialetto: «Abbiamo avuto anche gli operai dell’acciaieria (come a dire che già in altre occasioni l’aula era stata affollata)». Per tutta risposta, anche se non è possibile leggerne il labiale, Mascio direbbe: «Ma beh che ce frega»

Il giallo dei questionari «Ci spiace – proseguono – che l’Assessore Riccardi, mentre eravamo impegnati nella contestazione, ci bacchettava a mezzo stampa, sulle nostre imprecisioni. Per quanto riguarda i questionari somministrati all’utenza, da informazioni in nostro possesso risulta che siano state scelte a campione due scuole per ciascuna tipologia di erogazione del pasto. Per quelle comunali – chiosano con sarcasmo – il caso ha voluto che i questionari venissero somministrati solo alle scuole dell’infanzia di Campitello e Borgo Trebisonda, che sempre per puro caso hanno le cucine in loco. Invitiamo l’Assessore Riccardi a rendere pubblici e consultabili, quanto prima, i  risultati emersi dall’indagine. Ipotizziamo – aggiungono – che gli stessi non siano utilizzabili, perché viziati dalle incongruenze dello strumento utilizzato per la rilevazione».

Mascio Aldilà di quanto detto o non detto nel video pubblicato dai 5 stelle ecco cosa Mascio avrebbe invece detto al Co.Sec, come gli stessi membri riferiscono: «Entro il 30, così come era stato informato malamente qualcuno di voi, non verrà presa alcuna decisione in un verso o in un altro rispetto all’unico centro di cottura o meno, non è il 30 dicembre la data ultima per prendere questa decisione, come è stato comunicato in maniera impropria».