di Ivano Porfiri
«Ieri è stato confermato da tutti i partecipanti che hanno sottoscritto un documento, che il presidente Monti ha letto a nome di tutti, che la legge va applicata e che anche se c’è stato un ricorso alla Corte costituzionale, in attesa che la consulta si esprima e i tempi potrebbero essere settimane o forse mesi, la legge va immediatamente applicata». A dirlo è il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, all’indomani dell’incontro tra governo, azienda, istituzioni locali e sindacati sul caso Ilva di Taranto. Applicare la legge, precisa il ministro, sabato a Perugia per inaugurare due centri ricerche su biomasse e inquinamento alla facoltà di Ingegneria della città, significa «che l’azienda deve essere messa in condizioni di potere utilizzare gli impianti e di poter commercializzare i prodotti finiti, che secondo le valutazioni dell’azienda, che sono condivise dal governo, consentono all’azienda stessa di investire per risanare l’ambiente».
FOTOGALLERY: L’INAUGURAZIONE DEI CENTRI DI RICERCA
Legge va rispettata Secondo Clini, «la magistratura deve tener conto della legge ma anche di questa indicazione, che non è un suggerimento ma presa di posizione molto forte e molto impegnativa». A chi gli chiede se il documento sottoscritto venerdì sarà risolutivo, il ministro risponde: «Mi auguro, non ne ho però la minima idea perché – spiega – abbiamo fatto approvare una legge a stragrande maggioranza dal Parlamento e teoricamente la legge avrebbe dovuto essere applicata. Questo – aggiunge – non è avvenuto e ieri abbiamo richiamato l’attenzione sul fatto che la legge va rispettata. Mi sembra un nodo educato ma in qualche modo fermo di ricordare quali sono ggli obblighi che tutti hanno, magistrati compresi. Periamo – conclude Clini – che tutti facciano la loro parte coerentemente con i loro obblighi».
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