Di Girolamo in aula

di Massimo Colonna

Rinviata la richiesta di ricorso al predissesto per la Provincia di Terni, che ancora non è riuscita a chiudere il bilancio. Il consiglio ha accolto a maggioranza la proposta del presidente Leopoldo Di Girolamo che ha chiesto, nella sostanza, altro tempo per trovare la quadra della spinosa situazione. Le opposizioni non hanno partecipato alla votazione. L’obiettivo è tornare in aula entro il 20 gennaio, con due punti all’ordine del giorno: ricorso al predissesto o approvare il bilancio.

Riunione di maggioranza Dunque saranno due gli scenari nella prossima seduta del consiglio provinciale: o formalizzare la richiesta di un piano pluriennale di rientro, ossia il predissesto, oppure l’approvazione del bilancio di previsione 2015. Mentre in un primo momento l’indicazione del presidente Di Girolamo era quella di presentare al consiglio sin dalla seduta di mercoledì il predissesto, prima dell’incontro in Provincia si è tenuta una riunione di maggioranza, a cui hanno partecipato tra gli altri, oltre al sindaco di Terni, anche quello di Narni Francesco De Rebotti  e quello di San Gemini Leonardo Grimani, in cui è emersa la possibilità di prendere ulteriore tempo soprattutto visti gli scenari di livello nazionale.

Sforamento a gennaio In particolare il presidente Di Girolamo ha preso in esame la situazione di Crotone, dove l’ente provinciale ha annunciato una seduta del consiglio ai primi giorni di gennaio proprio per valutare l’adozione del preventivo o il ricorso al predissesto. Situazione analoga dunque a quella che si configura per Terni. «Esistono ancora – ha spiegato Di Girolamo nel presentare al consiglio la sua proposta di programmare una nuova seduta – margini di tempo e di manovra per poter riconvocare il consiglio prima della fine di gennaio, seguendo sia le indicazioni nazionali che quanto fatto da altre Province italiane. Anche perché non sono ancora pervenute comunicazioni di diffida da parte della prefettura, quindi ci sono i tempi per lavorare alla verifica della sussistenza degli elementi utili alla predisposizione del bilancio 2015».

La votazione La proposta del sindaco è stata dunque di «prevedere una nuova seduta del consiglio entro il 20 gennaio aggiungendo un ulteriore punto all’ordine del giorno contenente l’adozione del bilancio previsionale e programmatico, oltre a quello già presente per il ricorso alla procedura di riequilibrio pluriennale». La minoranza, tramite l’intervento di Sergio Bruschini e Manuela Beltrame (Provincia civica), non ha partecipato al voto dichiarando di «non votare contro per dare un credito di fiducia al tentativo di formulare lo schema di bilancio».

Nessun ammanco strutturale Il presidente Di Girolamo poi ha sottolineato come «le difficoltà dell’ente non derivino da cattiva gestione ma da fattori diversi, come il taglio di oltre 9 milioni e 600mila euro di trasferimenti a fronte di 23 milioni di entrate correnti, il dover caricare sul bilancio il costo del personale trasferito a dicembre alla Regione, nonostante il fatto che il governo avesse previsto la riduzione del 50 per cento di questi costi da gennaio 2015». «Ce ne siamo giustamente e doverosamente fatti carico – ha sottolineato di Girolamo – collaborando con la Regione che è stata tra le prime in Italia a completare la riforma e il passaggio di deleghe e dipendenti».

Mancano i crediti «Quella di Terni – ha proseguito il presidente Di Girolamo – non è una Provincia in deficit strutturale, ha sempre adottato una condotta economico-amministrativa seria e rigorosa ed ha sempre rispettato il patto di stabilità, a differenza di altre Province che non l’hanno fatto, e non ha mai fatto ricorso alle anticipazioni di tesoreria. Inoltre stiamo ancora aspettando la soluzione del problema dei crediti di oltre 12 milioni di euro vantati nei confronti del governo ed attendiamo di conoscere il contenuto degli emendamenti approvati recentemente nella legge di stabilità per verificare quali elementi positivi abbiano introdotto per le Province”.

L’opposizione Prima del voto i diversi gruppi hanno esposto il proprio parere. «Andare alla ricerca delle responsabilità di questa situazione sarebbe certamente lungo – ha detto Bruschini – se si è giunti a questo punto dei motivi ci sono. Dobbiamo tuttavia affrontare con serietà la vicenda della Provincia messa in difficoltà, come tutti gli enti italiani, anche da una riforma del governo che noi abbiamo sempre giudicato sbagliata. E’ opportuno comunque evitare traumi ulteriori all’ente e, di conseguenza al territorio e ai comuni». Giuseppe Germani, sindaco di Orvieto ed esponente della lista ‘Democratici, progressisti e riformisti’, ha sottolineato l’importanza della Provincia «perché i Comuni da soli non ce la fanno a gestire le funzioni che erano di quest’ente. Inoltre portare al predissesto la Provincia su un bilancio di previsione sarebbe singolare. Per questo sarebbe utile che la Regione aiutasse il percorso di approvazione del bilancio stesso per completare il processo avviato». Leonardo Grimani, sindaco di San Gemini (Dpr) ha chiesto «un approfondimento ulteriore della contabilità dell’ente per arrivare all’approvazione del bilancio in una prossima seduta da svolgersi a inizio anno. L’esperienza delle altre Province italiane dimostra che le possibilità ci sono».

Twitter @tulhaidetto

 

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