di M.T.

I cartelli con il limite di velocità per ciclisti di 5 chilometri orari possono rappresentare un pericolo ulteriore. E’ quanto affermano in una nota le associazioni Fiab Perugia Pedala e Fiab Marsciano – Amici della Bicicletta: «Abbiamo letto – scrivono – con viva preoccupazione la notizia che in un tratto di circa 15 km della Sp n. 340 è stato istituito il limite di velocità per le biciclette a 5 km orari per via del fondo stradale degradato, limite che potrebbe essere implementato in altri tratti di strade provinciali; per queste ragioni, abbiamo inviato una lettera alla Provincia di Perugia, nelle persone del Presidente Luciano Bacchetta e del dirigente del Servizio Gestione Viabilità, Andrea Rapicetta».

La nota Paolo Festi, presidente Fiab Perugia e Micaela Doretto, presidente Fiab Marsciano sotolineano come «ur comprendendo la preoccupazione che sta alla base di tale decisione, ci preme sottolineare che il rimedio rischia di essere peggiore del male, in quanto, oltre a mortificare i tempi di percorrenza, aumenterebbe in maniera esponenziale i rischi per gli utilizzatori dei mezzi a due ruote per una serie di motivi. La velocità di 5 km/h è di per sé difficile, se non impossibile, da mantenere; l’equilibrio sui pedali è instabile e questo potrebbe provocare maggiori possibilità di rischio di cadute. In caso di provenienza da dietro di un veicolo (autovettura o camion) nello stesso senso di marcia, il differenziale di velocità tra i due mezzi ridurrebbe drasticamente il tempo a disposizione del guidatore nel percepire il pericolo di un ostacolo, rischio ancor più evidente quando ciò avviene appena dopo una curva, magari nei tratti di discesa; 5 km/h è la velocità di quando si cammina a piedi, non a caso i pedoni sono obbligati a circolare lungo il bordo strada opposto a quello della direzione di marcia».

Il divieto Le associazioni evidenziano come «più preoccupante sarebbe adottare come misura alternativa il divieto totale di percorrenza di quelle strade per le biciclette, a maggior ragione in una fase storica dove si cerca di incentivare la mobilità dolce, di cui la bicicletta è il mezzo più rappresentativo e simbolico. Ci preme anche sottolineare la potenzialità di questi percorsi locali, adattissimi allo sviluppo di un turismo sostenibile ed in particolare del cicloturismo, dato che costituiscono importanti collegamenti tra Perugia, Marsciano ed il lago Trasimeno».

Rivedere la posizione La richiesta è che l’Amministrazione provinciale riveda profondamente nel merito la posizione assunta, adottando magari misure di tipo più persuasivo che impositivo, come ad esempio l’esposizione di cartelli di pericolo che avvisino delle condizioni del fondo stradale. Come Associazioni coinvolte e interessate al tema, ci rendiamo disponibili per un eventuale incontro per affrontare il problema in maniera più dettagliata e cercare soluzioni che possano mettere insieme la sicurezza e una “serena” fruibilità delle strade da parte dei ciclisti».

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