Da sinistra Sartore, Bazzoffia e Fioroni

di Daniele Bovi

Il declino delle aree interne in Italia e nel resto d’Europa non è ineludibile, una condanna alla quale non si può sfuggire. È questo uno dei presupposti principali dal quale parte il progetto Smallable, nato nel Dipartimento di Scienze politiche dell’Università e presentato mercoledì a Perugia nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il professor Mariano Sartone (uno dei tre sviluppatori del progetto), l’assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni e Valerio Bazzoffia, sindaco di Bettona. Proprio Bettona insieme al Gal della Media Valle del Tevere sarà capofila di Smallable, finanziato con circa 300 mila euro di risorse europee.

I Comuni Smallable punta a costruire «reti di città marginali» e coinvolgerà otto Comuni europei: in Italia oltre a Bettona c’è Monte San Martino (Marche), in Ungheria Pécsely, in Croazia Novigrad, in Portogallo Sobral de Sao Miguel e Fundao-Lavacolhos, in Spagna San Martin de Trevejo e Cilleros; tutte piccole realtà, appartenenti a territori marginali, accomunate da fenomeni di declino demografico ed economico, nelle quali quest’ultimo «sembra aver tolto – è stato sottolineato martedì – anche le speranze in un futuro diverso e migliore».

Il progetto Al centro del progetto (gli altri due sviluppatori sono Laura Zamponi e Valentina Gianfranceschi, come Sartore sempre in forze all’Università di Perugia) ci saranno i giovani degli otto Comuni che, assistiti dal team di esperti messo a disposizione da Smallable, saranno ospitati nelle diverse realtà coinvolte così da conoscerne punti di forza e di debolezza. Dopo questa fase conoscitiva i ragazzi, sempre assistiti dagli esperti, dovranno essere in grado di condividere idee, opportunità e strategie di intervento. L’obiettivo finale è infatti quello di elaborare una proposta concreta per i territori, da condividere poi con le amministrazioni di riferimento e coi cittadini. Scenari e proposte che ovviamente dovranno essere il più possibile partecipati e condivisi. Il percorso tra workshop, visite e fase di elaborazione durerà fino alla fine del 2024.

Orizzonte europeo Come spiegato da Sartore Smallable ha un orizzonte europeo visto che buona parte dell’Europa è fatta da aree marginali, che vivono problemi simili ma che hanno anche caratteristiche diverse: «L’idea di metterci in rete – ha detto – nasce dall’aver acquisito questa consapevolezza». Il professore ha poi sottolineato che l’UE con fondi e programmi presta attenzione non solo alle città e alle metropoli ma anche alle aree interne. L’altro presupposto dal quale Smallable muove riguarda il fatto che troppo spesso per queste zone vengono proposte soluzioni omologate, che muovono non dai bisogni dei territori bensì da quelli di chi vive nelle città: e allora ecco i «nomadi digitali», le case a un euro, il turismo e in particolare la ristorazione che fanno vivere piccoli borghi solo per poche settimane.

Nuova narrazione «Queste aree – ha detto Sartore – non possono essere i parchi divertimento delle grandi città». «Si tratta di modificare – è stato spiegato – la narrazione storicamente dominante attraverso un’inversione di sguardo che il progetto si propone di perseguire mediante l’acquisizione di consapevolezza, da parte delle comunità, che lo status di marginalità non rappresenta una condizione ineludibile, locale e isolata, ma che viceversa riguarda una parte significativa dei contesti regionali europei, presente pressoché in ogni paese componente l’UE». Da qui bisogna muovere per ideare scenari di sviluppo alternativi.

Fioroni e Bazzoffia «Il tema delle aree interne – ha detto Fioroni – è e sarà rilevante per la Regione. Zone che hanno dinamiche simili tra mancanza di servizi, spopolamento e invecchiamento, ma che magari hanno ragioni e vocazioni diverse. Dobbiamo capire come attrarre giovani e competenze. Serve un modello, e questo progetto parte con il metodo giusto». «Siamo orgogliosi – ha detto Bazzoffia – di essere stati selezionati e di avere tanti giovani protagonisti di un progetto che può darci una possibilità di futuro. Siamo pronti e ci metteremo tutto il nostro impegno».