«Venite numerosi per dare voce a chi non ha voce» così Pierluigi Rainone – portavoce del comitato Sos verde pubblico Terni e segretario del circolo Vas di Terni e Narni – ha oggi invitato tutti a partecipare alla conferenza stampa che si è tenuta nel primo pomeriggio nella sala consiliare di Palazzo Spada. Lo scopo: «Dire no all’installazione del mega impianto per lo smaltimento dei fanghi a Maratta – la Tesei vuole farci questo ‘regalo’ -, allo smantellamento della sanità pubblica a Terni e in tutta l’Umbria meridionale e denunciare la cattiva gestione del verde pubblico a Terni da parte della giunta leghista».

Impianto fanghi reflui La vicepresidente del comitato, Maria Grazia Mechelli, anch’essa presente alla conferenza stampa, si è soffermata, inizialmente, sull’impianto per il trattamento dei fanghi: «Sarà di 2800 metri quadri e smaltirà 20800 tonnellate annue di fanghi, provenienti dai depuratori di tutta l’Umbria. Tutto ciò conferma che Terni è, ancora una volta, trattata come una colonia dalla Regione Umbria e dall’arrivo delle Lega la situazione è nettamente peggiorata». A questo, sempre secondo Mechelli, si aggiunge «il totale silenzio da parte del sindaco Latini e della vice sindaca Salvati circa la decisione della Regione Umbria di autorizzare l’impianto per lo smaltimento dei fanghi di Maratta senza neanche procedere ad una Valutazione di impatto ambientale». «Noi – continua poi la vicepresidente – diciamo no a questo nuovo impianto e proponiamo, piuttosto, un trattamento in loco dei fanghi tramite microrganismi, in grado di ridurre drasticamente il conferimento dei residuali in discarica. In fondo, un esempio di trattamento dei fanghi con microrganismi c’è già a Terni, in Asm: qui i fanghi derivanti dalla pulizia dei mezzi di trasporto dei rifiuti sono stati ridotti quasi a zero e il pozzo che li raccoglie non viene più spurgato da circa cinque anni. I costi attuali si aggirano intorno agli 11 mila euro annui, contro gli oltre 100 mila, con un risparmio, quindi, di circa il 90% e con impatto ambientale pari a zero».

Sanità pubblica e gestione verde Per quel che concerne, invece, sanità pubblica e gestione del verde, il comitato sostiene che «la sanità pubblica a Terni e nell’Umbria meridionale è praticamente smantellata, chi non paga non ha più accesso alle analisi, alle visite medico-specialistiche e agli interventi chirurgici. Disastrosa, anche, la gestione del verde pubblico, con assenza totale di manutenzione ordinaria».

Movimento 5 stelle interroga Regione Anche il M5s dice ‘no’ al maxi impianto di essiccamento dei fanghi reflui e annuncia un’interrogazione in consiglio regionale: «Vergognoso che, con la destra, questo sia l’unico progetto per Terni a non trovare ostacoli». I rappresentanti del M5s ribadiscono di «aver chiesto, più volte, spiegazioni al sindaco di Terni senza aver ricevuto risposta: sembra che per la destra, essiccare i fanghi di fogna dell’intera regione sia l’unico modello di sviluppo per la città». «Tutto questo stupisce ancora di più – continuano – se si vanno a considerare le aree idonee e non idonee alla localizzazione di impianti di gestione rifiuti stabilite dal nuovo Piano dei Rifiuti: tali impianti devono essere posti a distanza di sicurezza dai centri abitati, a non meno di 1500 metri nei casi in cui si tratti di rifiuti biodegradabili e putrescibili». Secondo il Movimento, in questo scenario, «non è da escludere la possibilità di una riattivazione degli inceneritori ternani, così come c’è il serio pericolo di trasformare una delle aree più inquinate d’Italia nella capitale dei fanghi reflui di tutta la regione: tra l’impianto di essiccazione di via Vanzetti e la centrale a biometano di Vascigliano parliamo del passaggio di decine di Tir al giorno contenenti liquami, carcasse e rifiuti putrescibili. L’ennesimo abominio della destra sul fronte ambientale».

Il ‘no’ di Senso civico Anche il consigliere comunale Alessandro Gentiletti (Senso civico) si dice contrario all’impianto: «Andrebbe ad aumentare il traffico veicolare sulla città, Terni diventerebbe la discarica dell’Umbria e, infine, si finirebbe col deturpare un sito che dovrebbe essere turistico, che è quello della pista ciclabile e pedonale Terni-Narni: il segno di un’amministrazione – quella locale – che è succube di Perugia. Massimo sostegno, quindi, al comitato Sos verde pubblico di Terni».

  

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