di Daniele Bovi
Da tre a una sola. Al progetto stanno lavorando la presidente della Regione Catiuscia Marini e l’assessore alle riforme Antonio Bartolini e lo schema è questo: accorpare tre agenzie in un solo soggetto o dare loro un’amministrazione comune almeno dal punto di vista dei bilanci. I soggetti interessati sono l’Adisu, ovvero l’Agenzia regionale per il diritto allo studio, l’Agenzia Umbria ricerche e la Scuola umbra di amministrazione pubblica che ha il suo quartier generale a Pila, alle porte del capoluogo. Secondo le ipotesi che si fanno a palazzo Donini entro la fine del 2015 si potrebbe procedere a un commissariamento delle tre realtà, per poi nominare i rispettivi commissari per la gestione della fase di transizione. Un’altra scuola di pensiero invece indica una strada diversa, ovvero quella in base alla quale gli attuali vertici resterebbero in carica per un altro anno.
Il progetto A dirigere l’Agenzia per il diritto allo studio al momento c’è il professor Maurizio Oliviero, mentre per quanto riguarda l’Aur il numero uno è Claudio Carnieri, ex presidente della Regione. Da ultimo, il timone della Scuola umbra di amministrazione pubblica è nelle mani di Alberto Naticchioni. Il progetto di accorpamento è già molto più che un’idea ma è chiaro che per avere un quadro più esaustivo bisognerà attendere le prossime settimane, quando verrà trovata una quadra sugli assetti futuri e sul nodo degli eventuali commissariamenti.
Sviluppumbria e Gepafin Sui tavoli degli uffici della giunta però non ci sono però solo i dossier che riguardano queste tre agenzie. Fin dall’esposizione delle linee programmatiche, nella prima seduta della nuova legislatura, la presidente ha spiegato che si metterà mano anche alle ‘sorelle’ più grandi come Sviluppumbria e Gepafin. Un riassetto complessivo di partecipate e agenzie con l’obiettivo di creare una agenzia multifunzionale della Regione, una sorta di braccio operativo per tutti i servizi di supporto alla competitività delle imprese e del lavoro. E in questo quadro non è scontato il mantenimento in vita di un’agenzia come Gepafin.
Twitter @DanieleBovi