Il cantiere dell'acquedotto

«Rispetta le norme ambientali e di tutela naturalistica e idrogeologica, apporta vantaggi notevoli in termini di qualità delle acque e offre opportunità per l’economia locale». Così il presidente del Sii Stefano Puliti e il direttore generale Paolo Rueca decantano l’acquedotto Terria-Pentima, noto anche come Scheggino-Terni: «Si tratta  spiegano – dell’opera idrica più importante degli ultimi 40 anni. Risolverà i problemi dell’attuale sistema di distribuzione dando a Terni una grande quantità di acqua di eccellenti qualità organolettiche». Scattano intanto, come promesso dallo stesso Rueca, le ricerche di perdite occulte sulla rete idrica e i necessari interventi per risolvere il problema. I grillini, da sempre contrari all’acquedotto, tornano all’attacco.

L’acquedotto Le puntualizzazioni della società arrivano a dieci giorni esatti dal 24 febbraio quando a Ferentillo è in programma una manifestazione del Comitato No acquedotto. Dal Sii garantiscono: «I controlli sono puntuali e prestiamo attenzione all’ambiente. Il progetto – proseguono – è stato sottoposto approfonditamente alla Valutazione di impatto ambientale nella quale hanno espresso il loro parere favorevole tutti gli enti interessati, tra i quali l’Arpa Umbria, ed è soggetto ad una puntuale e seria batteria di controlli delle falde ed è stato autorizzato dai Comuni interessati. Nessun impatto sul Nera in quanto i prelievi sono eseguiti nelle falde a circa 300 metri di profondità. Si consideri inoltre che il ciclo integrato dell’acqua viene mantenuto stabile mediante la restituzione all’ambiente (e al Nera), dopo la fase depurativa, di tutto il volume di acqua prelevato. Nel corso degli studi si è posta particolare attenzione al rispetto dell’ecosistema, degli habitat naturalistici coinvolti e soprattutto del mantenimento, nel breve e lungo periodo, del deflusso vitale del fiume che ovviamente non sarà minimamente coinvolto dal prelievo di acqua dalle falde profonde».

Ricadute economiche e lavori: stop perdite «Per quanto concerne l’esecuzione dei lavori, c’è da sottolineare, fra le altre cose, che essi portano all’occupazione di risorse locali e danno lavoro a ditte del territorio, cosa non di poco conto se si considera la crisi in atto – chiosano Puliti e Rueca – I lavori termineranno improrogabilmente entro il 2018, termine fissato per la messa in esercizio e per mantenere attivi i finanziamenti previsti per la sua realizzazione. Tutto questo progetto – aggiungono – si incastra alla perfezione con un’altra fondamentale iniziativa. L’innovazione dei sistemi di approvvigionamento, non è possibile, in un’epoca moderna, se poi non si procede parallelamente alla riduzione delle perdite. Per questo la Sii ha avviato, in coordinamento con Ati e in stretta collaborazione con Asm, un progetto di ricerca perdite occulte su tutto il territorio per individuare i difetti nella rete, risolverli e migliorare notevolmente il sistema di adduzione. Si stima che a regime il nuovo progetto determinerà un recupero di almeno il 20% delle acque che attualmente si disperdono.

Gli aspetti tecnici  Nell’orvietano è già stato recuperato un volume pari a circa il 10 per cento dell’immesso in distribuzione ovvero circa 400mila mc/anno che possono essere quantificati in un risparmio di circa 200mila euro all’anno. Qui è stata suddivisa la rete in settori che vengono classificati, in idraulica, Disctrict Meter Area, ovvero distretti di misura. Su di essi il gestore può controllare il regime di funzionamento e procedere ad ottimizzazione, misura e ricerca puntuale delle perdite occulte. Nelle fasi preliminari di studio è stato simulato il comportamento della rete idrica, a seguito dell’analisi dei consumi utenza, per poi definire le aree di maggior interesse per le quali si sta procedendo ad eseguire dei test in campo. Sono stati installati dei gruppi di regolazione che gestiscono la rete in funzione della richiesta, variando l’assetto di erogazione tra notte e giorno.  Su Terni è iniziata l’ispezione della rete e delle gallerie dei servizi per completare la mappatura necessaria alla prosecuzione degli studi sulla rete.

Scontro politico Il M5S presenterà nei prossimi giorni una mozione congiunta in Comune e Regione e numerose interrogazioni sulla società, misto pubblico-privato, di gestione del servizio idrico integrato. «L’approfondimento – anticipano – riguarderà l’affidamento diretto per la realizzazione dell’acquedotto Terria-Pentima. La società è infatti stazione appaltante e affidataria con un privato selezionato per la gestione del servizio e non per la realizzazione di opere pubbliche. Roba da far strabuzzare gli occhi, 18 milioni per un’opera utile solo ad aver arricchito le tasche del privato, che dopo aver incassato l’affidamento dell’opera ha immediatamente ceduto le quote di maggioranza ad Acea. L’impatto ambientale – aggiungono – è devastante con danni inaccettabili per il pregio e l’attrattività turistica del territorio e conseguenze economiche sulle potenzialità delle imprese locali». Il consigliere ternano Thomas De Luca e il suo parigrado in Regione Andrea Liberati promettono anche focus sulla gestione dell’emergenza trielina dell’anno scorso e su aumento delle bollette: «Azioni – spiegano dal M5s – che nascono da decine di richieste e sollecitazioni di cittadini stremati da una gestione insostenibile su cui la politica non può più esimersi dall’intervenire».

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