La maglia autografata da Cr7 (foto da Instagram)

La foto ha fatto il giro del mondo come la notizia del passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus: è quella della prima maglia bianconera autografata a una bambina bionda. Ebbene, quella bimba è umbra, folignate, che con la famiglia si trovava nello stesso resort in Grecia (il Westin a Costa Navarino) dove il fuoriclasse portoghese è stato raggiunto da Andrea Agnelli per siglare l’affare del secolo. La notizia è stata pubblicata da Rgu. Però la storia ha anche un risvolto che si tinge di giallo con recriminazioni da parte della tv Sportitalia.

La maglia di Cr7 La foto della maglia autografata è stata pubblicata su Instagram da Gianluca Bazzica sull’account della S&G Thesign, azienda folignate, che gestisce insieme a Stefano Picchietti. «Posso dire che Cristiano Ronaldo è un campione di umanità e professionalità: nei giorni di vacanza si è sempre allenato – dice Bazzica a Rgu -. Con le mie bimbe è stato molto gentile e alla mano. Vendere la maglia? Lo farei solo per beneficenza».

Di chi è la maglia? Fino a qui la storia sembrerebbe lineare. Però, c’è di rivendica la proprietà della maglia in questione. Si tratta dell’inviato di Sportitalia, Carmine Rossi che era volato fino in Grecia col doppio scopo di documentare l’approdo alla Juve di Cr7 e di farsi firmare la prima maglia bianconera. Come ha spiegato in diretta il direttore della tv, Michele Criscitiello, Rossi sarebbe stato allontanato dal resort e, a quel punto, avrebbe affidato la maglia a Bazzica, unico italiano ospite, che si sarebbe prestato ad aiutarlo. Solo che poi, una volta ottenuto l’autografo, non avrebbe più restituito la maglia al giornalista. Criscitiello afferma anche che la maglia avrebbe ricevuto offerte per 13 mila dollari sul web. E offre a Bazzica una doppia via di uscita: o restituirla e poi Sportitalia la regalerebbe alla figlia oppure metterla in vendita e dare tutto in beneficenza. Bazzica parlando a Rgu respinge anche le accuse di chi dice che si sia impossessato della maglia da un inviato di Sportitalia: «Non ho fatto nulla di scorretto, ci sono di mezzo gli avvocati». E allora pare proprio che si potrebbe andare verso una battaglia legale.

Ecco la versione di Sportitalia:

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